Meno crisi, con più servizi alle persone e alle famiglie
La crisi si supera anche con una campagna per i diritti sociali. Una campagna per ridare centralità alle persone e ai loro bisogni. Una campagna per ridare centralità alle politiche sociali come strumento privilegiato per la sicurezza, lo sviluppo e la coesione. Una campagna per il benessere dei cittadini.
È per questo che si è costituito il "Cantiere Sociale Regionale per la definizione dei diritti sociali in Regione Veneto", emanazione del Tavolo Veneto per le politiche sociali. Un Cantiere sorto al termine di un percorso di studio dei sistemi locali di welfare che ha consentito di metterne in evidenza i limiti ma anche le potenzialità. Un lungo lavoro condensato nel documento "Diritti di assistenza sociale".
Il quadro che emerge è un sistema a macchie di leopardo, con ampie e ingiustificate disparità di spesa tra territori vicini e simili. Differenze che rendono i diritti incerti, i servizi differenziati al punto da generare insicurezza. L'insicurezza di una famiglia quando un suo componente diventa non autosufficiente, quando si invecchia, quando si perde il lavoro, quando nasce un figlio con disabilità, quando l'asilo nido non si trova o costa troppo.
Le proposte per il futuro sono semplici e frutto dei dati raccolti dalle sperimentazioni osservate nel corso di questi anni. E sono proposte sostenibili. Malgrado la crisi le riforme delle politiche sociali si possono attuare senza un incremento della spesa, ma razionalizzandola e promuovendo quella gestione unitaria dei servizi già prevista dalla Legge 328 del 2000.
Cosa promuove il Cantiere Sociale Regionale
La mancata definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, disciplinati dalla Legge 328 del 2000, rende l'area dei diritti sociali incerta e sempre più legata a risorse che appaiono disgiunte da scelte politiche e reale valutazione dei bisogni.
Su questo tema è nostro pensiero che, senza sostituirsi ai compiti spettanti allo Stato centrale, la Regione Veneto possa adottare strumenti analoghi da applicare nel territorio regionale.
Perciò il Cantiere propone di definire i livelli di assistenza sociale e i corrispondenti diritti e doveri e di promuovere sistemi locali di welfare omogenei tra di loro e in grado di offrire, su tutto il territorio regionale, percorsi di presa in carico dei bisogni delle persone e delle famiglie mediante:
Per fare questo il Cantiere propone di realizzare:
Come viene attuata la campagna
Dopo la presentazione pubblica, effettuata a Mestre il 4 dicembre 2008, il documento "Diritti di Assistenza Sociale" è stato presentato alle amministrazioni pubbliche locali e regionali e ad altri organismi di terzo settore.
L'impegno del "Cantiere Sociale Regionale" è finalizzato a far conoscere all'opinione pubblica veneta quanto e cosa sarà portato all'attenzione delle istituzioni locali (regione, comuni e conferenze dei sindaci). Lo scopo è di concertare obiettivi, inizialmente anche sperimentali, per migliorare e rendere esigibili uniformemente i "diritti di cittadinanza", che tradotti più esplicitamente sono: "qualificate prestazioni socio-assistenziali, da integrare con quelle sociosanitarie, per tutte le fasce di età e per tutte le persone che vivono nella Regione Veneto".
Operativamente il lavoro dei prossimi mesi si articolerà in più direzioni, con lo scopo di coinvolgere il numero più alto di cittadini.
Saranno raccolte le firme di adesione e di sostegno al documento "Diritti di Assistenza Sociale", nelle sedi sindacali, nei patronati di assistenza, nei luoghi di lavoro, nelle sedi del volontariato e del terzo settore. Raccolta di firme che si terrà anche presso CIVITAS, in programma a Padova nel mese di aprile prossimo.
Inoltre, come già fatto nell'ottobre scorso con l'Unione Regionale delle Province, saranno programmati incontri con l'ANCI Veneto, le Conferenze dei Sindaci e i Rappresentanti delle Forze Politiche, Economiche e Sociali. Non si esclude anche un confronto con il "Nuovo Movimento dei Sindaci Veneti" avendo riscontrato che, sui "diritti di cittadinanza", vi è una sostanziale convergenza tra i due documenti, quello del "20% di IRPEF" e quello elaborato dal "Cantiere Sociale Regionale", in particolare sul punto delle risorse necessarie agli enti locali per garantire ed estendere i servizi sociali.
Chi siamo
Il "Cantiere Sociale Regionale per la definizione dei diritti sociali in Regione Veneto" è un gruppo di lavoro a dimensione regionale promosso dal Tavolo Veneto per le politiche sociali, organismo che riunisce rappresentanti di enti pubblici, organizzazioni di terzo settore e sindacati sui temi della ricerca e della sperimentazione di nuovi sistemi locali di welfare. I componenti del Tavolo sono dirigenti di organizzazioni dell'area non profit, fondazioni, pubblici amministratori e dirigenti di Comuni, Province, aziende Ulss, sindacati. Sono persone impegnate nell'elaborazione e sperimentazione di nuovi sistemi di welfare locali, fondati su criteri di unitarietà, omogeneità territoriale e gestiti in forma solidaristica. Su questi temi il Tavolo ha promosso, dal 2004 ad oggi, convegni pubblici, seminari di ricerca e laboratori territoriali.
Il Cantiere è sostenuto da Anci Veneto, Acli Veneto, FAP-Acli Veneto, CNCA Veneto, Fondazione Emanuela Zancan, Comune di Padova, Comune di Venezia, Conferenza dei Sindaci dell'ULSS 1, Conferenza dei Sindaci dell'ULSS 13, Provincia di Venezia, Sindacati CGIL, CISL, UIL, SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP- UIL, ANEP Veneto.
In allegato il Comunicato stampa, il documento presentato dal Cantiere Sociale Regionale e altri materiali.