Un territorio come quello di Volterra e dell’Alta Val di Cecina, caratterizzato da aree collinari molto estese e con una densità abitativa molto bassa, richiede necessariamente di ripensare al modello di sviluppo sociale tradizionale, puntando sulla gestione unitaria delle politiche locali e investendo sulle risorse – ambientali, paesaggistiche, produttive – che caratterizzano il territorio. Da questi presupposti nasce il progetto sperimentale di programmazione unitaria di sviluppo sociale, in grado di garantire risposte adeguate ai bisogni di salute e di benessere della popolazione. I risultati della sperimentazione sono al centro del volume ”Verso il piano unitario per lo sviluppo sociale dell’Alta Val di Cecina” presentato ieri (22 giugno) a Volterra e realizzato dalla Fondazione «E. Zancan» onlus di Padova con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.
Focus del volume e della sperimentazione è l’individuazione di obiettivi unitari di salute, benessere e sviluppo locale del territorio e l’attivazione di processi decisionali e amministrativi che favoriscano la sinergia tra le diverse politiche. Sono queste aree di intervento cruciali per promuovere qualità e sviluppo soprattutto in un contesto come quello attuale, che va nella direzione del federalismo fiscale. “I tempi sono maturi per avviare un processo di divulgazione e di condivisione su larga scala delle soluzioni individuate e per consolidare le basi utili allo sviluppo sociale e alla valorizzazione delle risorse di un territorio rurale ricco di potenzialità” ha spiegato, presentando il volume, Elena Innocenti, ricercatrice della Fondazione Zancan.
Edoardo Mangano (Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra), ha sottolineato le “positive ricadute di questo tipo di interventi sul territorio e la necessità di promuoverle in un’area come quella di Volterra, che richiede modelli di sviluppo alternativo rispetto a quelli tradizionali”. E ha aggiunto: “C’è bisogno di una crescita economica e sociale che valorizzi il capitale sociale secondo modelli innovativi e sostenibili”. Il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato, ha posto l’accento sul fatto che “la spesa per i servizi sociosanitari, che ammonta a 2.500 euro a persona, va letta come un investimento nell’ottica di sviluppo, poiché dà e crea opportunità di lavoro e di crescita anche economica”.
Giacomo Sanavio (Assessore Provincia di Pisa), ha evidenziato “l’importanza di questo tipo politiche per valorizzare i nostri territori. Questa iniziativa è particolarmente rilevante poiché può coinvolgere gli attori produttivi, in primis quelli impegnati nel turismo e nelle imprese agricole. Il nostro può essere un vero laboratorio di formazione per sviluppare un nuovo tipo di welfare in contesto rurale”.
Marco Buselli (Sindaco di Volterra e Presidente Società della Salute Alta Val di Cecina) ha aggiunto che “i risultati emersi dal libro diventano uno strumento utile a qualificare la nostra programmazione dei servizi sociosanitari”. E secondo Elena Vivaldi (Scuola Superiore S. Anna, Pisa), “la messa a regime di un modello di programmazione unitaria richiede agli enti locali la promozione di una partecipazione strutturata, che non sia limitata alla fase iniziale di individuazione degli obiettivi, ma anche alla fase di attuazione in termini di monitoraggio”. Anche secondo Giovanni Pilati (Fondazione «E. Zancan» onlus) “centrale è il ruolo della comunità e delle istituzioni nella promozione della salute e di stili di vita sani, soprattutto in riferimento alle fasce deboli”.