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creato: 02 marzo 2012
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welfare cittadinanza
Il direttore della Fondazione «E. Zancan» Tiziano Vecchiato ha preso parte questa mattina alla conferenza nazionale «Cresce il welfare, cresce l’Italia», in corso a Roma, che riunisce oltre 50 organizzazioni sociali. Nel corso della sessione plenaria dal titolo «Presentazione di elaborazioni su strategie e prospettive del welfare di cittadinanza», Vecchiato ha avuto modo di ribadire l’importanza di «passare da una logica di costo del welfare a una logica di investimento e quindi di un maggiore rendimento delle risorse».
Secondo Vecchiato il vero problema con cui fare i conti non è la carenza di fondi destinati al welfare, quanto il loro utilizzo: «Si tratta di trasformare da costo a investimento i 43 miliardi di spesa assistenziale gestiti dallo stato e i quasi 8 miliardi gestiti dai comuni - sottolinea -. Senza dimenticare che i comuni spendono circa 4 miliardi per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale in trasferimenti monetari, senza farli fruttare meglio. E queste sono solo le risorse pubbliche, cui si aggiungono quelle della solidarietà, del mondo ecclesiale e degli enti privati che operano nei servizi alle persone».
Il nocciolo del problema, quindi, è che questi soldi «non vengono impiegati nel giusto modo e destinati a chi ha più bisogno. Si può uscire da questa impasse solo toccando i diritti che sono diventati privilegi, quando non corrispondono più a reali condizioni di bisogno». È quindi necessario re-indirizzare verso le persone più deboli e fragili le risorse oggi destinate a chi non ne ha più reale necessità. Un modo per farlo, per certi aspetti provocatorio, è «coinvolgere i beneficiari degli aiuti più di quanto oggi non si faccia, chiedendo loro di essere più solidali con chi ha più bisogno, assumendosi anche lori la responsabilità di far fruttare di più gli aiuti che ricevono» conclude il direttore.
L’iniziativa «Cresce il welfare. Cresce l’Italia» nasce con l’obiettivo di riunire tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di welfare, cercando di ragionare insieme su un nuovo patto per il sociale, una nuova idea di responsabilità collettiva, che tenga insieme libertà e uguaglianza; sviluppo economico, sviluppo sociale, giustizia redistributiva.