“Bene che l’assessore Rambaudi ribadisca la necessità di un passaggio da una gestione statale a una gestione regionale e locale dei fondi della vecchia e nuova social card. Lo aveva sollecitato anche la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi qualche mese fa. Entrambe chiedono di riportare alle norme quella che è stata una gestione straordinaria dei fondi per la povertà, ripartendo dalla sentenza della Corte costituzionale 10/2010”. Ad affermarlo è il direttore della Fondazione Zancan Tiziano Vecchiato, a commento della proposta lanciata ieri dalla coordinatrice per il sociale della Conferenza delle regioni.
“Quella sentenza della Corte riteneva legittima in via eccezionale ed emergenziale una gestione centrale delle competenze che ai sensi della Costituzione sono proprie di regioni e comuni – ricorda Vecchiato -. Ma tutte le contraddizioni, le inefficienze, le incapacità emerse nella gestione della vecchia e nuova social card evidenziano come non sia più giustificabile continuare con la gestione di risposte e risorse da parte di apparati statali che non sono stati in grado di affrontare adeguatamente il problema”.
E conclude: “Bene quindi che le regioni chiedano che le cose tornino al loro posto e che ognuno riprenda le proprie responsabilità nella gestione efficace del bene comune nella lotta alla povertà”.
© Copyright Redattore Sociale 6 novembre 2014