Si è concluso sabato il seminario di ricerca “Ripensare al futuro” organizzato dal Centro Veneto Progetti Donna – Auser di Padova in collaborazione con la Fondazione Emanuela Zancan. Il seminario si è svolto dal 22 al 25 luglio nel centro studi di Malosco (Trento) con l’obiettivo di ripensare alle ragioni che sostengono l’impegno quotidiano del Centro Donna e proporre gli orientamenti per i prossimi cinque anni.
Il Centro Veneto Progetti Donna – Auser è un’associazione di donne sorta nel 1990 per prevenire e accogliere varie forme di disagio delle donne e delle famiglie con particolare attenzione alle situazioni di violenza e abuso, con progetti di prevenzione e intervento, formazione, sensibilizzazione e altre esperienze di socialità.
“In tema di violenza contro le donne, i dati raccolti dal Centro sono allarmanti – commenta la presidente Cristina Bastianello -: da gennaio a dicembre 2014 sono arrivate ai nostri centri 827 donne, da tutta la provincia di Padova. Il 71% è di nazionalità italiana e la fascia di età prevalente va dai 30 ai 50 anni. Quasi la metà sono coniugate o vivono in una relazione stabile. Circa il 62% ha figli e i minori coinvolti in situazioni di violenza assistita sono 535. Si tratta di donne che chiedono aiuto e sostegno presso i nostri sportelli. Noi le accogliamo e per ognuna viene costruito un percorso di aiuto e accompagnamento per uscire dalla violenza”.
Questi 25 anni di esperienza sono motivo per il Centro Donna di fare un bilancio e guardare al futuro per potenziare la capacità di aiuto così da affrontare problematiche anche inedite che si stanno diffondendo. “L’indice di violenza contro le donne dentro e fuori casa segnala che aumentano in modo esponenziale le donne che chiedono aiuto ai Centri: si tratta di un servizio prezioso per la comunità e i centri di responsabilità a tutti i livelli - è il commento di Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan -. Ma c’è un dato ancora più preoccupante che riguarda i figli, che insieme con le madri, sono a loro volta vittime, poiché pagano pesantemente le conseguenze della violenza subita e assistita come testimoni diretti”.
Le proposte emerse dal seminario saranno organizzate in un documento messo a disposizione di tutti i centri di responsabilità sociali e istituzionali affinché il problema possa essere affrontato e condiviso da parte di tutta la comunità.