Profeti e innovatori un comune destino: on line Studi Zancan 4/2016

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creato: 30 novembre 2016

TAGS: giovani infanzia welfare generativo

Il quarto numero della rivista Studi Zancan apre con un articolo di Tiziano Vecchiato sul Disegno di legge di bilancio 2017 che sintetizza i principali problemi sul tappeto che il nostro Paese deve affrontare. Consente di capire come il Governo e le forze politiche prendono decisioni, con quali priorità e con quali risorse. Come sempre la coperta è stretta e dare ad un problema significa togliere agli altri. L’articolo si concentra su tre questioni fondamentali che interessano la vita quotidiana di tutti: salute, famiglia e povertà. Il loro intreccio è spesso frutto di sofferenza, esclusione e precarietà. Il Ddl può fare di più e sarà interessante vedere se e come l’iter parlamentare sarà in grado di scelte coraggiose e lungimiranti.

Maria Bezze ed Elena Innocenti presentano un’esperienza di welfare generativo realizzata a Livorno, presso i servizi della Caritas diocesana locale, che ha scelto di sperimentare una diversa presa in carico, improntata al «non posso aiutarti senza di te». I risultati ottenuti permettono di evidenziare il valore proprio del welfare generativo rispetto ai tradizionali processi di aiuto, in termini di rigenerazione, responsabilizzazione delle persone e rendimento della spesa sociale necessaria per aiutare chi si trova in situazioni di esclusione sociale e povertà estrema.

L’articolo scritto a più mani da Giulia Barbero Vignola, Cinzia Canali, Martin Eynard e Tiziano Vecchiato presenta alcuni dati emersi dallo studio longitudinale Crescere. I giovani che passando dai 12 ai 15 anni vedono diminuire l’autostima e il livello di benessere. Sono contesi tra il mondo virtuale in cui sono immersi e il bisogno di relazioni autentiche. Alla domanda «Qual è la cosa più importante per essere felice?» i ragazzi mettono al primo posto gli amici, quelli «che mi aiutano nel momento del bisogno». Emerge l’importanza della famiglia: «Avere una famiglia che mi sostenga, che mi ascolti, con cui si possa essere se stessi». Parlano dell’amore inteso come «avere qualcuno che mi voglia bene». Hanno bisogno di essere accettati per quello che sono, di sentirsi liberi di esprimersi e di stare bene con se stess

L’esperienza di Vincenzo Simone descrive interventi realizzati nei servizi educativi per la prima infanzia a Torino. è stata selezionata come particolarmente significativa nell’ambito del progetto Tfiey – Transatlantic Forum on Inclusive Early Years ed è stata presentata al terzo convegno Tfiey realizzato a Roma il 27 gennaio 2016 sul tema «Sistemi integrati e multilinguismo nei servizi per la prima infanzia».

Lo studio «Crescere a Pinerolo» risponde alle domande: Come vivono i ragazzi? Cosa fanno, cosa pensano, come si relazionano in famiglia e con gli amici? Come aiutarli a crescere bene? I risultati, emersi dagli 800 ragazzi analizzati, dai 12 fino ai 20 anni, offrono un quadro positivo degli adolescenti: il dialogo con i genitori favorisce le relazioni in famiglia e complessivamente si sentono supportati e protetti, la scuola piace abbastanza e viene compresa l’importanza dell’istruzione. Tra gli aspetti critici che emergono vi sono: la solitudine nell’era digitale, il bullismo verbale e relazionale, l’incertezza del futuro.

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