Fondazione Zancan, Boston College (Usa) e International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children's Services: un richiamo alle istituzioni sul tema dei figli di famiglie separate e famiglie ricostituite
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creato: 14 settembre 2005
Negli ultimi 10 anni in Italia separazioni e divorzi sono aumentati del 59 per cento circa. Solitamente, quando ci sono dei figli, alla crisi della coppia fa seguito la dissoluzione della famiglia. Il rapporto di convivenza tra uno o entrambi i genitori e il/i figlio/i si interrompe, e la fine del patto coniugale e del dovere reciproco può a volte portare con sè la fine dell'impegno, della responsabilità e del piacere per la cura dei figli. Questo comporta un dolore per i figli, che deve essere gestito e affrontato. Come rilanciare in modo costruttivo l'esercizio delle funzioni genitoriali? Come mantenere forte il legame di parentela tra figli, genitori e famiglia allargata nei casi di famiglie ricostituite? Su questo tema si è concluso oggi a Malosco (Tn) un seminario di ricerca di tre giorni (11-14 settembre 2005), dal titolo "La continuità genitoriale nei casi di famiglie separate e famiglie ricostituite: il quadro socioculturale, i problemi e le strategie di intervento", organizzato dalla Fondazione Zancan di Padova in collaborazione con il Boston College (USA) e l'International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children's Services (Associazione internazionale per la valutazione di esito dei servizi per l'infanzia e la famiglia).
«Gli interventi giudiziali per disciplinare la crisi della famiglia di fatto - ha affermato Franco Occhiogrosso, Presidente del Tribunale dei minori di Bari - vanno da un minimo costituito dalla percentuale più modesta dei tribunali di Potenza e Taranto, intorno al 5-6%, fino a quella del 40% circa di Milano e Lecce, dal 21% di Torino e dal 22% di Roma al 60% di Sassari, passando tramite dati tra il 10 e il 20 per cento degli altri uffici interpellati. Certo non sempre e inevitabilmente il fallimento dell'esperienza familiare comporta difficoltà di relazioni e quindi la necessità di una regolamentazione precisa dei rapporti: la grande maggioranza delle separazioni tra coniugi sono separazioni consensuali e non giudiziarie. Per esempio, nell'anno 2000 vi sono state 62.205 separazioni consensuali contro solo 9.763 separazioni giudiziali. Dunque, poichè le parti nella maggioranza dei casi giungono a una comune e accettata regolamentazione dei rapporti non solo tra gli ex coniugi ma anche tra loro e i figli, dovrebbero essere eliminati in questo modo i contrasti più vistosi. Ma di fatto spesso non è così».
Un divorzio legale, infatti, non sempre comporta un divorzio psicologico: i membri della coppia possono rimanere emotivamente coinvolti nel rapporto coniugale ormai concluso a causa di problemi affettivi o materiali non risolti. E così l'esercizio della funzione genitoriale, restando l'unica occasione di contatto tra i coniugi, diviene il contesto e l'occasione per l'attivarsi dei conflitti non risolti. L'intreccio tra i legami di coniugalità e di genitorialità può dunque rendere difficile la salvaguardia delle funzioni genitoriali e la tutela dei figli, soprattutto nei casi di famiglie ricostituite.
Al termine del seminario di ricerca, Fondazione Zancan di Padova, il Boston College (Usa) e l'International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children's Services sottolineano la necessità , in un momento in cui si parla molto delle famiglie separate, delle famiglie ricostituite, delle unioni di fatto, di riportare l'attenzione su chi, senza nessuna sua colpa, si trova travolto dalle conseguenze di questi fallimenti, e cioè i figli che nascono in queste situazioni. A chi ha pubbliche responsabilità lanciano un forte richiamo perchè la questione dei figli di famiglie separate e famiglie ricostituite sia un tema centrale nella prossima consultazione elettorale. Perchè siano maggiormente garantiti i diritti dei minori delle famiglie separate, perchè si dia maggiore attenzione alla preparazione dei giovani alla famiglia, perchè si offra un maggiore sostegno quando le famiglie sono ancora unite.