Continuano gli appuntamenti della Fondazione “E. Zancan” di Padova per presentare il decimo rapporto su Povertà ed esclusione sociale in Italia “In caduta libera” realizzato in collaborazione con Caritas Italiana ed edito dal Mulino. L’appuntamento è fissato per oggi (giovedì 18 novembre) a Parma, alle ore 21, Seminario Minore (viale Solferino 25).
Il programma prevede il saluto iniziale di monsignor Enrico Solmi, vescovo di Parma, l’introduzione di Maria Cecilia Scaffardi, direttrice della Caritas diocesana e la presentazione di monsignor Giuseppe Pasini, presidente Fondazione Zancan.
Il Rapporto 2010 Caritas Italiana - Fondazione «E. Zancan» guarda alla povertà delle famiglie in Italia e in Europa, ai volti attuali della povertà, a come si è modificata, alle emergenze e urgenze, mentre continua la crisi. La famiglia è la chiave di lettura: quanto sono impoverite le famiglie e come, malgrado le difficoltà, sono proprio le famiglie che contribuiscono ad arginarla e contrastarla. Le proposte nascono da alcune domande. Come viene affrontata la condizione delle famiglie povere dalle istituzioni e dal mondo delle Caritas? Ci sono soluzioni? Come si stanno muovendo le regioni? Quale quadro emerge dai Centri di ascolto? L’analisi guarda all’Europa, come spazio comune di iniziativa e confronto, per individuare elementi positivi e innovativi, in grado di qualificare le risposte nelle politiche sociali.
“Sul piano regionale Caritas Emilia-Romagna ha realizzato un’ulteriore ricerca sulla povertà nel suo territorio – spiega Giuseppe Pasini, presidente della Fondazione Zancan –. Lo studio ha registrato l’incremento notevole del numero di persone ricorse ai centri di ascolto e accoglienza. Non si tratta solo di immigrati, ma anche di italiani che un tempo non avrebbero avuto bisogno di aiuto”. Pasini sottolinea anche l’aumento degli “impoveriti”, il cui numero cresce anche per la presenza di cassaintegrati: “In quest’ultimo anno le ore di cassa integrazione sono state complessivamente un miliardo. Mediamente ogni persona in cassa integrazione perde oltre 6 mila euro e questo si sente molto nel bilancio familiare”.
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