In un periodo in cui l’attenzione e il dibattito in materia di disabilità e di riabilitazione scontano non poche difficoltà, un gruppo di centri di riabilitazione e ricerca ha deciso di andare in controtendenza e di riportare il tema dei diritti e dei bisogni dei disabili al centro della scena. È con questo ambizioso obiettivo che la Piccola Opera Papa Giovanni, la Fondazione “E. Zancan”, la Fondazione Don Gnocchi, la Fondazione Stella Maris si sono date appuntamento a Reggio Calabria per un seminario di tre giorni iniziato lo scorso mercoledì e arrivato oggi alle battute finali. Molto soddisfatti i numerosi soggetti coinvolti che - condividendo lo stesso approccio globale di presa in carico della persona - hanno scommesso sull’opportunità di riunire voci ed esperienze diverse e colto l’occasione di fare il punto sullo stato attuale dei servizi.
“L’idea di mettere a confronto diverse realtà è risultata buona ed efficace – è il commento del presidente di Piccola Opera, Pietro Siclari –: quanto emerso in questa sede potrà essere presentato anche a livello nazionale, confrontandoci ovviamente con altri soggetti che operano a livello molto qualificato nelle diverse regioni”. Sulla stessa linea anche Angelo Gianfranco Bedin, coordinatore dell'area disabilità della Fondazione Don Gnocchi: “Questo momento di condivisione è importante – spiega – perché la sinergia consente di trovare soluzioni comuni per tutelare di più e meglio le fasce fragili della popolazione, che hanno meno risposte istituzionali rispetto ai propri bisogni. A queste stesse persone bisogna anche garantire maggiori strumenti di inclusione nella propria comunità di riferimento”.
Nel corso dei tre giorni si è parlato di pratiche, ma soprattutto delle criticità da superare. Una di queste è l’attuale difficoltà a garantire la continuità di cura e assistenza nel passaggio dalla giovinezza all’età adulta. Un secondo nodo è invece quello degli strumenti di valutazione di esito degli interventi: è un aspetto su cui insiste il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato, secondo cui “in materia di riabilitazione serve una maggiore attenzione verso quei processi che possono avere un rendimento più alto. Valutando gli esiti e individuando le potenzialità è infatti possibile facilitare le decisioni degli operatori e indirizzare le risorse verso gli interventi più efficaci”. È proprio per questo che, arrivati al termine del seminario, si è concretizzata l’idea di sviluppare sperimentazioni congiunte tra i soggetti presenti, “per validare i percorsi di riabilitazione basati su evidenze scientifiche, per diverse configurazioni di bisogno” conclude Vecchiato.
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