Servizi sociali per gli anziani offerti dai Comuni del Veneto
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creato: 05 maggio 2006
L'aumento della vita media e la diminuzione della natalità stanno producendo in tutto il mondo industrializzato e in particolare in Italia una radicale mutazione demografica, che porta con sè problemi sociali, economici e culturali. Nel Veneto il 19% della popolazione è formata da ultra65enni; nel 2030 tale dato è destinato a raggiungere il 29%. Secondo alcuni studi, il 5% delle persone ultra65enni presenta una compromissione dell'autonomia.
Diventa irrinunciabile oggi, dunque, conoscere approfonditamente le problematiche degli anziani, i loro bisogni, le loro aspettative, ed essere a conoscenza di quanti e quali sono gli interventi erogati dalle amministrazioni pubbliche e della loro efficienza ed efficacia, per approntare interventi mirati. Per queste ragioni l'Associazione Nazionale Pensionati ha deciso di elaborare un progetto di monitoraggio, al fine di conoscere quanti e quali sono i servizi sociali e socioassistenziali che i Comuni veneti erogano ai propri cittadini. L'indagine, a cura della Fondazione Zancan, è stata presentata a Civitas lo scorso 5 maggio.
Dallo studio emergono alcune carenze principalmente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità , ma anche nelle infrastrutture e nei servizi.
La prima questione che risulta evidente è che esiste una netta differenza tra i servizi erogati nelle aree rurali rispetto a quelli erogati nelle zone urbanizzate, e più in generale da Comune a Comune, creando una sostanziale disparità di trattamento tra i cittadini.
Inoltre, molti anziani vivono in situazioni di grande indigenza, con pensioni di 430 euro circa e in abitazioni malsane, spesso non sono adeguatamente informati sui servizi del proprio Comune. Spesso sono soli: in quasi tutti i Comuni, il 4% della popolazione con più di 65 anni vive solo. Dato allarmante, se si considera che tra questi una buona parte risulta avere più di 80 anni, fascia di età maggiormente a rischio.
Vediamo nel dettaglio alcuni interventi e alcuni problemi relativi all'informazione, al tempo libero degli anziani, ad agevolazioni e contributi che ricevono, all'assistenza sociosanitaria loro rivolta.
INFORMAZIONE
Un'informazione adeguata è sempre fondamentale per promuovere un utilizzo appropriato delle risorse. Nel territorio veneto, l'utilizzo del NOTIZIARIO è abbastanza diffuso. Mentre nelle province di Padova e Venezia si utilizza in modo massiccio tale strumento informativo (rispettivamente con una percentuale dell'80,2% e del 68,8%), a Rovigo non è molto valorizzato. Infatti, meno della metà dei Comuni (48,7%) lo utilizza. In media l'invio del notiziario avviene ogni 3-4 mesi.
Uno strumento che concorre alla promozione e al coinvolgimento è la CONSULTA DEGLI ANZIANI, che tra le sue competenze ha anche quelle di: esprimere pareri sulla procedura per l'erogazione delle varie forme di assistenza agli anziani (in materia di soggiorni, assistenze domiciliari, ricoveri in strutture residenziali e semiresidenziali), nonchè sulle caratteristiche dei servizi stessi; segnalare situazioni di bisogno e aree problematiche, collaborando all'individuazione di proposte orientate alla loro soluzione; collaborare alla realizzazione di studi e ricerche sulle problematiche della terza età ; collaborare con gli assessorati competenti all'individuazione ed eventualmente anche alla realizzazione di iniziative culturali, ricreative, aggregative e di conoscenza sui bisogni abitativi e sugli spazi di vita degli anziani. Si tratta di uno strumento non ancora diffuso. Rovigo, pur rimanendo su valori percentuali bassi (31,7), si distingue come Provincia dove la Consulta è maggiormente diffusa e presente in modo omogeneo nelle tre zone del Basso, Medio e Alto Polesine. Padova, invece, non solo si caratterizza per la minor diffusione di tale strumento (5,8), ma presenta notevoli diversità territoriali (è presente nelle zone più grandi e urbanizzate).
IL TEMPO LIBERO
Nell'età anziana, in seguito alla fine del lavoro retribuito, aumenta notevolmente il tempo disponibile per altre attività , anche di tipo relazionale (visite a parenti, amici, partecipazione sociale), ricreativo (guardare la televisione, ascoltare la radio, leggere, coltivare hobby, andare al cinema o a teatro), formativo (frequentare corsi, università della terza età )…Tale tempo "libero" può però trasformarsi in tempo "vuoto", se mancano un adeguato sistema d'offerta e l'abilità -capacità soggettiva e collettiva di usufruirne. Nella società veneta la presenza di servizi per il tempo libero sembra molto diffusa, attestandosi su valori che superano il 90%, ad eccezione di Rovigo (73%).
In particolare, le SALE RIUNIONI sono molto diffuse nei territori comunali, e solo nel 30% dei casi necessitano del versamento simbolico di una quota per poterne usufruire.
Ci sono poi le BANCHE DEL TEMPO: una forma associativa emergente in cui i soci donano una quantità definita di tempo legato a specifiche prestazioni e servizi, riguardanti la vita quotidiana e il lavoro di cura, ricevendo in cambio, a loro volta, l'aiuto di cui hanno bisogno. Da una ricerca effettuata nel 2004 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, le Banche del tempo sono 240 in Italia e in particolare 19 nel Veneto (7,9%).
Ancora, per valorizzare la partecipazione e il ruolo attivo degli anziani con lavori socialmente utili, ci sono quelli dei nonni vigili e della manutenzione delle aree verdi pubbliche. Nel territorio Veneto, è più utilizzata la figura del NONNO VIGILE (60%) rispetto alla modalità della MANUTENZIONE (5%).
AGEVOLAZIONI E CONTRIBUTI
Sebbene con criteri e modalità diverse, la pratica dei sussidi economici è ormai entrata a far parte dell'offerta sociale delle amministrazioni comunali. Per le persone non abbienti una forma di contributo abbastanza diffusa (per il 70% a Padova e 50% a Rovigo) è quella attinente al RISCALDAMENTO DOMESTICO. Altrettanto non si può dire per il PRESTITO D'ONORE (Padova 9%, Rovigo 5%): un prestito a tasso zero, per il sostenimento di spese mediche, affitto, ristrutturazione dell'alloggio abitativo, ecc., rivolto ai nuclei che hanno difficoltà a fornire le garanzie normalmente richieste dal sistema bancario e che prevede un piano di restituzione personalizzato.
ASSISTENZA SOCIOSANITARIA
Accanto alle prestazioni in denaro, il sistema assistenziale eroga servizi sociali per specifiche fasce di popolazione. L'ASSISTENZA DOMICILIARE sociale è diffusa per oltre il 96% in tutte le Province venete. Si tratta di un servizio organizzato in modo da garantire: l'aiuto per il governo della casa, la cura della persona e delle sue necessità (fisiche relazionali e psicosociali) il sostegno per l'acceso ad altri servizi. Previene e ritarda l'istituzionalizzazione.
A integrazione dell'assistenza domiciliare, ci sono il TELESOCCORSO (attivo ovunque) e il TAXI SOCIALE (presente per il 60%). Nelle zone di Padova la presenza del taxi sociale si abbassa al 27%.
Ancora, gli anziani soli o in coppia in condizione di fragilità , di insicurezza, a rischio di perdita dell'autosufficienza che desiderano vivere in una situazione comunitaria possono usufruire delle COMUNITA' ALLOGGIO: si tratta di strutture residenziali in grado di offrire ospitalità a un numero limitato di persone (massimo 8-10) assicurando ad ogni ospite una propria stanza, con copertura assistenziale rispetto all'intensità del bisogno. Non essendo un servizio a dimensione comunale, la sua diffusione è limitata in media attorno al 7%, sebbene vi sia una notevole diversità tra Padova (8%) e Rovigo (2%). Case di riposo e residenze sanitarie assistenziali, invece, sono presenti in quasi tutte le zone.