La crisi attuale tocca anche i servizi alla persona: assistenti sociali, psicologi, educatori, responsabili di servizi, altri professionisti si vedono costretti a razionalizzare le risorse per gli utenti ma al tempo stesso con l’imperativo etico di non ridurre l’aiuto alle persone in difficoltà. Come coniugare razionalizzazione e valutazione dei benefici per la persona? In sostanza, come migliorare il lavoro a diretto contatto con le persone in difficoltà? Se lo stanno chiedendo i comuni di Caorle, Jesolo e San Michele al Tagliamento che, insieme ai servizi dell’Azienda Ulss 10, avviano oggi una sperimentazione sulla valutazione dell’efficacia del lavoro sociale e sociosanitario con bambini e ragazzi che vivono in famiglie con gravi difficoltà. Sono famiglie in cui lo svantaggio economico può portare a trascurare i figli, oppure famiglie in cui sono presenti fragilità tali da rendere necessario un accompagnamento nella gestione dei figli. A volte i genitori stessi sono stati parte di storie assistenziali quando essi stessi erano piccoli. Ogni famiglia necessita di una presa in carico personalizzata: Da qui l’importanza di valutare quali sono gli esiti del lavoro svolto con le persone e renderle partecipi dell’impegno dei molti professionisti con cui vengono in contatto. Le domande a cui gli operatori cercheranno risposte sono: quello che abbiamo fatto è stato effettivamente utile per questi bambini e le loro famiglie? I problemi per i quali siamo intervenuti sono stati ridotti o superati? Abbiamo raggiunto i risultati che ci aspettavamo?
I comuni di Caorle, Jesolo, San Michele al Tagliamento e l’Azienda Ulss 10 si uniscono così al numero crescente di soggetti pubblici e privati impegnati nel laboratorio multicentrico PERSONAlab, coordinato dalla Fondazione Zancan di Padova. “E’ un laboratorio aperto all’adesione di unità operative impegnate nei servizi alla persona: aziende sanitarie, servizi sociali di comuni singoli e associati, istituzioni, consorzi, aziende pubbliche di servizi, soggetti del terzo settore distribuiti in varie regioni” dice il direttore della Fondazione, Tiziano Vecchiato. “ Un laboratorio sperimentale così articolato rende possibile un sistematico lavoro di analisi e di valutazione delle modalità di presa in carico dei bisogni, di gestione personalizzata dei processi di aiuto, nonché dei loro costi, facilitando la valutazione di efficacia e di costo/efficacia”.