Valutare gli esiti del lavoro professionale: incontro a Padova

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creato: 02 febbraio 2012

TAGS: assistente sociale valutazione efficacia

Continua l’impegno della Fondazione Zancan nella promozione dell’utilizzo di prove d’efficacia nel lavoro professionale degli assistenti sociali. È attualmente in corso a Padova un incontro a cui partecipano l’Aidoss (associazione italiana docenti di servizio sociale) e gli Ordini regionali degli assistenti sociali di Lombardia, Piemonte e Veneto, sul tema “Come formare e sostenere la capacità degli assistenti sociali di utilizzare le prove di efficacia nel lavoro a diretto contatto con l’utenza”.
L’Italia sta scoprendo in ritardo i benefici della valutazione d’efficacia e ha maturato un significativo ritardo rispetto agli altri paesi europei ed extraeuropei. Anche per tentare di colmare questo gap la Fondazione Zancan si è impegnata in un’intensa attività di promozione e diffusione, convinta che “la valutazione degli esiti degli interventi professionali è uno dei principali strumenti di valorizzazione e sviluppo della professione” come spiega il direttore Tiziano Vecchiato. E questo per vari motivi: “Ne evidenzia l’utilità sociale, rendendo visibili i risultati dell’azione professionale agli utenti e alle istituzioni, dà una base di maggiore scientificità ai processi di aiuto e facilita la costruzione di evidenze scientifiche”. Ma esistono motivazioni anche di tipo etico: “L’offerta a persone in stato di bisogno di un intervento professionale deve includere anche la garanzia che tale intervento avrà alte probabilità di successo - sottolinea Annamaria Campanini, professore associato all’Università di Milano Bicocca -. Inoltre, l'utilizzo di un approccio dialogico consente alla persona di partecipare attivamente alla formulazione della valutazione, coinvolgendola e rendendola consapevole del percorso fatto e dell’effetto che questo percorso ha avuto”. Secondo Campanini, la valutazione in questo momento storico ha grandissima importanza perché, in assenza di risorse, c’è la necessità di utilizzare al meglio quelle poche che ancora ci sono: “E questo per garantire che gli interventi vadano davvero a migliorare la qualità di vita delle persone e che le risorse non vengano spese a pioggia senza alcun reale beneficio”. Infine, la valutazione risulta “un utile mezzo per aumentare la conoscenza e per costruire una cultura professionale”.
L’incontro odierno si propone di far muovere un nuovo passo verso il potenziamento di strumenti e capacità per raggiungere e rendere visibili i buoni risultati delle azioni professionali, mantenendo costante la collaborazione tra ordini regionali, docenti universitari e ricercatori della Fondazione Zancan. “È diffusa e condivisa la percezione della ‘non autosufficienza’ di tutti i soggetti coinvolti, cioè la convinzione che nessuno può farcela da solo – commenta Luigi Gui, segretario nazionale dell’Aidoss -. Ciascuno dalla propria angolazione si rende conto che è necessario mettere insieme le forze per raggiungere uno sviluppo adeguato della disciplina”. Un secondo aspetto centrale emerso dall’incontro è la necessità di capire “come giungere a rendere riconoscibile l’esito del lavoro che si fa - riferisce Gui -. Questo implica una riflessione ulteriore non solo sul lavoro degli assistenti sociali, ma sulle attese loro, degli enti e della platea sociale. Da questa riflessione, poi, nasce la possibilità di fare valutazione”.
Patrizia Lonardi, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali del Veneto, sottolinea il ruolo dell’Ordine “nella promozione e sensibilizzazione degli iscritti rispetto alla necessità di fare formazione per la valutazione d’efficacia” e si dice disponibile a sostenere laboratori per sperimentare strumenti di valutazione”. Un ulteriore impegno è di “farci promotori anche con gli enti che devono fare formazione”. Anche secondo Lonardi “c’è necessità di fare rete”: “È fondamentale – spiega - creare un ponte tra la formazione universitaria e la formazione continua degli Ordini”.

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