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creato: 11 maggio 2012
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servizio civile giovani
Per i giovani d’oggi, tra i più colpiti dalla crisi che li ha sbalzati in un futuro incerto, bisogna attivarsi promuovendo una cittadinanza attiva, che li renda protagonisti nella società, e garantendo loro il diritto al lavoro. Il presidente della Fondazione Zancan, Giuseppe Pasini, intervenendo al convegno regionale «Il Servizio Civile nell’attuale contesto di crisi economica», ha posto l’attenzione sulle priorità per restituire ai giovani il loro futuro.
«Abbiamo il dovere di avviare una seria impostazione delle politiche giovanili, che garantiscano alle nuove generazioni la possibilità di esercitare una cittadinanza attiva - ha spiegato -. Prioritaria è anche l’attuazione del diritto al lavoro, sancito dalla Costituzione, senza cui il servizio civile rischia di diventare una ‘compensazione’ per l’assenza di un impiego». In questo quadro, il servizio civile avrà significato se inserito in un contesto «che garantisca ai giovani rispetto per la loro personalità e le condizioni per uscire dall’attuale stato di fragilità e di dipendenza dalle loro famiglie».
In materia di servizio civile Pasini invita a una riprogettazione, partendo da tre punti: «Anzitutto, bisogna riformulare l’identità culturale del servizio civile, affiancando alla dimensione formativa una più propriamente mirata all’inserimento lavorativo. In secondo luogo, bisogna chiarire la collocazione istituzionale del servizio civile, annullando lo storico dualismo tra servizio nazionale e servizio regionale». Infine, il problema del reperimento delle risorse economiche, «risolvibile più facilmente se il servizio civile fosse concepito non come una spesa, ma come un investimento, un’opportunità per la società di rinnovarsi, per prendere coscienza dei bisogni della gente e in particolare dei cittadini più deboli, dei senza voce e senza difesa. Se il problema è colto in questa ottica, le risorse si trovano, così come si trovano per altre finalità considerate necessarie o molto utili».