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creato: 30 novembre 2012
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volontariato infanzia tutela adolescenza
C’è una comunità pronta a spendersi per le sue parti più fragili e vulnerabili: i bambini e gli adolescenti in difficoltà. C’è una società viva e accogliente, capace di andare oltre l’individualismo e di donare parte di sé agli altri. Lo dimostra il successo dell’esperienza del tutore legale volontario, cui l’ufficio del pubblico tutore dei minori del Veneto dedica il convegno “Ridisegnare la tutela dei bambini e degli adolescenti” (sabato 1 dicembre, Padova). È l’occasione per fare il punto su un progetto pilota che vanta un migliaio di volontari preparati e disponibili ad assumere rappresentanza legale dei minori che necessitano di un progetto di tutela. Questa comunità solidale dal 2004 a oggi si è presa cura di oltre duemila bambini e ragazzi, dando loro voce e rappresentanza. Ma il convegno è anche l’occasione per dimostrare le potenzialità di una comunità che sostiene e valorizza tutte le sue anime, nella direzione di un welfare generativo.
Il pubblico tutore veneto, Aurea Dissegna, sottolinea che “questa è un’occasione preziosa per presentare con orgoglio alla comunità veneta la prosecuzione di un’esperienza innovativa, avviata dal mio predecessore Lucio Strumendo, un esempio e un punto di riferimento per altre realtà regionali e locali. Un’esperienza che dimostra concretamente come una comunità può essere responsabile e solidale a favore dei minori, come sia possibile esercitare forme di cittadinanza attiva attraverso un volontariato motivato, impegnato e competente, e dare effettività ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Il progetto evidenzia inoltre l’importanza della stretta collaborazione con la Regione, l’autorità giudiziaria, il territorio (enti locali), reti istituzionali e di prossimità, “che assicurano, nel nostro territorio e nel tempo, risposte alla crescente domanda di rappresentanza legale dei minori, auspicata dall’evoluzione della normativa internazionale per l’infanzia: la Convenzione internazionale di New York e la Convenzione europea di Strasburgo, entrambe ratificate dall’Italia”.
Il direttore della Fondazione “E. Zancan” Tiziano Vecchiato, coglie l’occasione per sottolineare la necessità di reinvestire nell’infanzia e nell’adolescenza, dopo anni in cui si è guardato ad altri problemi. L’infanzia è un tesoro prezioso, è il nostro futuro da promuovere e valorizzare. Bisogna superare la logica assistenzialistica, che ancora caratterizza molte azioni istituzionali, che danno all’infanzia ma con progetti, con fondi provvisori, senza dare certezza di futuro agli investimenti. Non bisogna dare “per carità” ma per diritto e giustizia soprattutto quando gli interessati sono “minori”, quindi più poveri di diritti e di capacità. Lo dice la Costituzione: ogni persona deve avere la possibilità di sviluppare le proprie potenzialità. Solo così si potrà creare un welfare “generativo”, davvero in grado di valorizzare le capacità delle persone di moltiplicare le risorse investite. “Un welfare quindi in grado di promuovere le responsabilità di tutti gli attori in gioco per far fruttare le risorse a disposizione (precisa Vecchiato). Ma per raggiungere questo obiettivo non può bastare l’impegno delle sole professioni: “Le forze da mettere in campo sono anche altre, a partire dal volontariato competente, - aggiunge il direttore -, avendo chiara la strategia: l’incontro delle responsabilità e delle capacità”.