Servizi per la prima infanzia: risorse professionali ed economiche

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creato: 22 maggio 2013

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Nei giorni 21-22 maggio a Padova la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha ospitato il seminario sul tema “Servizi per la prima infanzia: risorse professionali ed economiche” organizzato con la Compagnia di San Paolo di Torino e dalla Fondazione Zancan nell’ambito del progetto internazionale del TFIEY - Transatlantic Forum on Inclusive Early Years.

L’incontro nazionale fa seguito al seminario di Torino focalizzato sui temi dell’accesso ai servizi per la prima infanzia. Hanno partecipato ricercatori delle Università di Padova, Milano, Torino, Verona, ricercatori di Banca d’Italia, Istat, referenti di ministeri e regioni ed esperti sui temi delle risorse economiche e professionali. I lavori seminariali nascono dai dati raccolti dalla Fondazione Zancan nel Quaderno 2/2013 della serie “Investire nell’infanzia è coltivare la vita”. Evidenziano l’importanza di considerare i dati di offerta e spesa e la loro ripartizione nei diversi territori. Aiutano a capire l’equità distributiva e la capacità di trasformare le risorse in risposte per l’infanzia. Emergono ancora una volta le grandi difformità e l’incapacità di ridurre le disuguaglianze territoriali. I problemi sono più evidenti nelle regioni svantaggiate, ma si riproducono sistematicamente anche all’interno degli stessi territori regionali. Possono essere letti come criticità ma anche in modo positivo, quando i deficit di finanziamento e di offerta possono essere trasformati in traguardi da raggiungere con la programmazione locale, i piani di zona e altre forme di investimento in infrastrutture di servizio adeguate ai bisogni.

Negli ultimi anni la spesa complessiva impegnata per asili nido (sia strutture comunali sia contributi e integrazioni a rette) ha registrato un costante aumento (+19,6% tra il 2007/2008 e il 2010/2011), così come il numero degli utenti (+22% nello stesso periodo). La spesa media per utente è aumentata tra il 2007/2008 e il 2008/2009, diminuendo nel biennio successivo. Tendenza inversa ha invece registrato la percentuale di compartecipazione degli utenti, diminuita tra il 2007/2008 e il 2008/2009 e aumentata nel biennio successivo.

“Nel triennio 2008-2011 – evidenzia Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan -, a fronte di una spesa media per utente decrescente, le famiglie sono state chiamate a compartecipare al costo dei servizi in misura crescente. È un andamento che non trova giustificazioni: i vantaggi dovrebbero essere ripartiti equamente tra gestori e fruitori, visto che stiamo parlando di servizi pubblici e di pubblica utilità.  Si è verificato invece un andamento a “travaso di contribuzione”: allo sforzo di efficientamento e di incremento della capacità di offerta non ha corrisposto una minore quota di compartecipazione da parte delle famiglie”. Chi ci ha guadagnato? Continua Vecchiato “È importante considerare questo dato, visto che evidenzia che si possono ottenere vantaggi investendo nei servizi per l’infanzia, in termini occupazionali, per i bambini con maggiori difficoltà e i loro genitori”.

Prosegue Piero Gastaldo, Segretario Generale della Compagnia di San Paolo “Il seminario considera la situazione italiana in confronto con altri paesi, europei ed extraeuropei visto che il problema non è solo italiano. Anche le sue soluzioni non possono chiudersi dentro un recinto nazionale, visto che i problemi della prima infanzia  riguardano tutti, tutte le culture, tutte le amministrazioni, tutti i genitori. È un confronto che ci vede in affanno, non necessariamente perdenti, ma certamente sfidati dalla capacità di altri paesi di fare di più e meglio per i propri bambini”.  

Nel 2010 la spesa per l’infanzia in Europa era intorno all’8% del Pil mentre in Italia era ancora al 4,6%. La spesa per trasferimenti e servizi a bambini e famiglie in Italia era l’1,3% (0,7% trasferimenti e 0,6% servizi), contro il 2,3% del Pil (1,5% trasferimenti e 0,8% servizi) in Europa.

A questi dati di partenza si aggiungono tutti gli apporti degli esperti partecipanti che hanno analizzato i problemi sotto vari punti di vista, non ultimo quello del ruolo dei professionisti dedicati alla prima infanzia e al ruolo che gli stessi possono giocare anche nell’invertire condizioni di svantaggio di bambini appartenenti a famiglie a rischio di esclusione e costruire le premesse per percorsi di crescita e apprendimento con effetti duraturi  nel tempo. Anche questi contributi, dopo gli approfondimenti e le integrazioni necessarie, saranno diffusi a stampa con il Quaderno n. 2 “Idee condivise”.

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