Dalla legge di stabilità una brutta giornata per la lotta alla povertà

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creato: 27 novembre 2013

TAGS: poverta Rmi

La scelta di introdurre nel maxi-emendamento della Legge di stabilità un’estensione della nuova social card da parte del Governo è positiva, nel senso che era necessario salvaguardare la credibilità del ministro Giovannini che a più riprese, a titolo personale e politico, si era impegnato sul tema della povertà. Questa scelta è quindi un modo per rafforzare il Governo in un fase politica in cui è esposto ad attacchi interni e degli avversari e alla perdita di una parte delle forze politiche che lo sostengono.

Sul piano tecnico e strategico non è, invece, una buona scelta, perché allarga la sperimentazione, contribuendo a creare confusione nei territori interessati, che comunque avranno il vantaggio di poter mettere a bilancio risorse nazionali per dare i trasferimenti economici che avrebbero comunque erogato con risorse proprie. Si tratta quindi di un allargamento dello studio, con una dotazione di 40 milioni all’anno per tre anni.

La cosa che più preoccupa è il futuro della lotta alla povertà. Per la politica è un’uscita di scena o, quanto meno, la possibilità di giustificare una grave assenza, visto che quanti non vorranno affrontare in modo strutturale i problemi della povertà potranno aspettare dopo che saranno finiti gli studi, evitando scelte urgenti e necessarie. Queste non riguardano soltanto il numero crescente di poveri, ma un’intera società fortemente impoverita.

Se quindi si può parlare di una buona giornata per la salute del Governo, è invece una brutta giornata per i poveri e per quanti continuano a sperare e a spendersi nel nostro Paese perché la povertà venga affrontata in modo strutturale e non soltanto superficiale.

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