Il sesto numero del 2013 della Rivista Studi Zancan apre con un articolo di Benvegnù-Pasini e Vecchiato sul tema del welfare generativo. In un momento storico in cui la drastica riduzione delle risorse e la crescita dei problemi può far nascere una crisi di fiducia nel futuro, l’articolo dona speranza riportando esperienze territoriali sul modo in cui è possibile “rigenerare capacità e risorse”.
Giulia Barbero Vignola e Cinzia Canali nel loro articolo sintetizzano i risultati della sperimentazione Risc (Rischio per l’infanzia e soluzioni per contrastarlo) che ha l’obiettivo di contrastare il rischio di allontanamento dei minori dalla loro famiglia attraverso percorsi di progettazione personalizzata e valutazione di esito degli interventi.
Silvana Tonon Giraldo ci presenta il volume curato da Milena Diomede Canevini e Annamaria Campanini “ Servizio sociale e lavoro sociale: questioni disciplinari e professionali” e sottolinea la necessità di favorire occasioni di riflessioni sul lavoro dell’assistente sociale, rendendo visibili gli esiti del proprio operato e incentivando la produzione di documentazione.
La sezione monografica è dedicata ad esperienze di valutazione nell’area dei servizi per minori. Cristina Braida espone le riflessioni nate a seguito della partecipazione di alcuni comuni e del Servizio tutela minori dell’Azienda Ulss 10 al laboratorio multicentrico PersonaLAB sulla valutazione di efficacia del lavoro per progetti personalizzati con bambini e ragazzi che vivono in famiglie multiproblematiche. Altre riflessioni sull’utilizzo della metodologia SP/FO sono raccolte nell’articolo di Federica Biondo, Sabine Krismer, Franca Magnani, Antonella Parisi e Karoline Wieland. Metodologia sperimentata nel Centro servizi alla persona di Ferrara con donne vittima di tratta e nell’ambito dell’Assistenza sociopedagogica di base della Provincia di Bolzano con minori a rischio di allontanamento. Tiziano Vecchiato approfondisce l’approccio che la Fondazione Zancan sta sviluppando nella ricerca di evidenze professionali basate sugli esiti. Nell’articolo l’attenzione è focalizzata sulle condizioni logiche e metodologiche per la definizione degli obiettivi e sul valore che esse possono esprimere per meglio valutare gli esiti.
Nella sezione esperienze Giulia Barbero Vignola ed Elisabetta Neve focalizzano l’attenzione sul modo in cui le persone anziane vivono la solitudine e riportano alcuni suggerimenti (invecchiamento attivo, esercizio fisico, volontariato…) perché non si tramuti in un fattore di disagio. Le riflessioni nascono da un’indagine condotta a San Michele frazione del Comune di Sassuolo.
“Un tesoro di storie” di Maria Chiara Cianfriglia e Federica De Girolami è l’esperienza resa possibile dalla cooperativa Insieme si può (TV) - che gestisce alcuni centri per anziani - con l’obiettivo di aprire le strutture per anziani al territorio, favorendo lo scambio tra giovani e anziani, per raccogliere e trasmettere le storie di vita e conoscenze del passato alle nuove generazioni.