Invecchiamento attivo intergenerazionale. Riflessioni e proposte a confronto

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creato: 08 aprile 2014

TAGS: welfare integrazione anziani solidarieta

L’Auser (associazione di volontariato e promozione sociale) è impegnata in iniziative nazionali, regionali e territoriali, per affermare la dignità delle persone anziane e per dare qualità alla vita dei cittadini, contribuendo a:

  • promuovere una strategia d’invecchiamento attivo finalizzato al benessere sociale, alla salute delle persone che invecchiano e agli stili di vita;
  • contrastare ogni forma di solitudine e di esclusione sociale;
  • fare scuola nei percorsi intergenerazionali e interculturali;
  • promuovere la solidarietà tra generazioni, l’apprendimento permanente, il senso e il valore della cittadinanza attiva, l’importanza di prendersi cura delle persone e dei beni comuni.

Il 9 aprile organizza a Padova, insieme ai soggetti istituzionali e associativi e ai sindacati pensionati, un incontro pubblico per qualificare l’invecchiamento attivo in un modello di welfare innovato e condiviso (ore 9.00-13.00). 

Tra gli interventi, ci sarà Giulia Barbero Vignola, ricercatrice della Fondazione Zancan, che presenterà i risultati di ricerche realizzate dalla Fondazione. Mettono in evidenza come diventare soggetto attivo, sentirsi impegnati, aiutare il prossimo con attività di volontariato, fare attività sportiva, svolgere attività ricreative. Sono tutte attività che fanno bene alle persona, nel rapporto con se stessi e nelle relazioni con l’altro.

“È sempre più cruciale promuovere stili di vita orientati alla salute e all’invecchiamento attivo, valorizzando e promovendo l’esercizio fisico, specie se fatto in compagnia. Uno stile di vita sano, con un’attività fisica quotidiana, oltre a produrre indiscutibili guadagni di salute, può facilitare l’integrazione sociale, l’aiuto reciproco, contrastando la solitudine – sostiene Giulia Barbero Vignola –  “Un invecchiamento attivo può prevenire situazioni caratterizzate da solitudine, ripiegamento su di sé, difficoltà a chiedere e dare aiuto, atteggiamento di attesa verso gli altri, impoverimento culturale. Nelle nostre ricerche abbiamo misurato i risultati e abbiamo capito come possono essere incrementati”.

 Il programma è in allegato.

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