L’offerta di servizi per la prima infanzia nel Veneto si concentra soprattutto sulla formula «classica» degli asili nido (nel 2012 accoglievano il 95% degli utenti di servizi comunali 0-3 anni della regione), seppur con un aumento di modalità più leggere, come i nidi in famiglia. Un impegno che però non basta, dal momento che sono ancora molti i bambini che non possono usufruire di tali servizi. Per questo serve una nuova spinta innovativa, capace di aumentarne l’accessibilità e la fruibilità.
È su questa base che, dopo la collaborazione con il Forum Transatlantico per la prima infanzia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in partnership scientifica con la Fondazione Zancan, ha inteso avviare la sperimentazione di «servizi innovativi per la prima infanzia» in tre siti pilota.
«Degli enti coinvolti – sottolinea Antonio Finotti, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – due hanno sede in provincia di Padova (Scuola dell’infanzia e nido integrato «San Gaetano» di Bagnoli e Istituto «E. Vendramini» di Padova) e uno a Rovigo (Cooperativa sociale «Porto Alegre»), il che permette di valorizzare l’iniziativa in modo diffuso sul territorio di riferimento della Fondazione. Nelle prossime settimane daremo ufficialmente avvio al primo anno di sperimentazione, durante il quale sono previsti momenti di confronto anche con quanto avviene a livello nazionale con il Bando «Infanzia, Prima», coordinato dalle fondazioni coinvolte nel Forum Transatlantico. È una vera sfida per il nostro territorio, che ci pone in una posizione privilegiata nel contesto italiano».
I progetti pilota, articolati su 24 mesi, sperimenteranno nuove modalità di erogazione dei servizi, più inclusive e solidali, in linea con quanto emerso dai confronti internazionali e nazionali del Forum Transatlantico. «Non si tratta di finanziare strutture ma di avere il coraggio di trovare strade nuove per adottare approcci che aumentino il coinvolgimento delle famiglie e della comunità e includano i bambini che provengono da contesti socio-economici svantaggiati. È solo attraverso la costruzione di esperienze di innovazione che si può avviare un vero lavoro di rinnovamento dei servizi all’infanzia e alla famiglia» commenta Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan.
All’avvio delle attività, farà seguito l’implementazione dei progetti e il loro monitoraggio per verificare l’impatto dell’innovazione.
Dati aggiornati Veneto
In Veneto negli ultimi anni la quota di bambini inseriti in asilo nido e in servizi integrativi per la prima infanzia è stato sostanzialmente stabile: nel 2004 era pari a 10,8 bambini ogni 100 residenti, nel 2012 a 10,4 bambini. Le province di Padova e Rovigo evidenziano un trend migliore rispetto a quello regionale: nella provincia di Padova l’indicatore di presa in carico degli utenti era del 10,3% nel 2004, del 13,9% nel 2012, nella provincia di Rovigo del 6,9% nel 2004 e del 11,8% nel 2012. Il paradosso è che sono in aumento i comuni che hanno un nido nel proprio territorio (da 4 comuni su 10 nel 2004 al doppio, 8 su 10, nel 2012) ma non altrettanto aumenta l’accesso ai servizi, che può migliorare. Nel 2012 nella provincia di Padova il 96,3% dei bambini in età 0-2 viveva in un comune dove esiste almeno un servizio per la prima infanzia, nella provincia di Rovigo la percentuale era analoga (95,6%). Nel 2004 i valori erano rispettivamente il 70% e il 59,2%.