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In caduta libera. Decimo rapporto Caritas Italiana – Fondazione «E. Zancan»
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Sarà presentato mercoledì 13 ottobre a Roma, nella Sala Conferenze di Spazio Europa, il X Rapporto di Caritas Italiana e Fondazione «Emanuela Zancan» su povertà ed esclusione sociale in Italia. Il rapporto, dal titolo «In caduta libera» si sofferma sui nuovi fenomeni di difficoltà economica che coinvolgono l’Italia, a partire dai recenti sviluppi della crisi economico-finanziaria. Poiché il 2010 è stato proclamato dall’Unione Europea «Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale», il volume (edito dal Mulino) contiene una sezione appositamente dedicata alla dimensione europea. Nel dettaglio, il rapporto è diviso in due parti. La prima, curata dalla Fondazione Zancan, considera le dimensioni territoriali della povertà e la capacità di risposta delle regioni, guardando ad alcuni stati europei. Propone, inoltre, una lettura attenta alla povertà familiare, alle politiche per contrastarla, agli strumenti di solidarietà per lottare in modo più efficace, in un quadro istituzionale di decentramento delle responsabilità e delle risorse: dallo stato alle regioni, agli enti locali. La seconda parte, curata da Caritas, approfondisce il legame tra comunità ecclesiale e povertà: vi sono descritte le più recenti tendenze della crisi economica, i fenomeni di impoverimento delle famiglie, i nuovi dati sugli utenti dei Centri di ascolto Caritas, i progetti di intervento nelle diocesi italiane. Viene inoltre descritta l’azione di varie Caritas nazionali in Europa, in riferimento alla campagna “Zero Poverty”, promossa per il 2010 da Caritas Europa.
Programma della presentazione:
Saluto iniziale: Emilio Dalmonte, Vice Direttore Rappresentanza in Italia della Commissione Europea Interviene: S.E. Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale Conferenza Episcopale Italiana Presentano il testo: - Tiziano Vecchiato, Direttore Fondazione Zancan - Walter Nanni, Capo Ufficio Studi Caritas Italiana Introduce: mons. Giuseppe Benvegnù-Pasini, Presidente Fondazione Zancan Conclude: mons. Vittorio Nozza, Direttore Caritas Italiana Modera: mons. Domenico Pompili, Sottosegretario e Portavoce Conferenza Episcopale Italiana
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2.
Valutare l’efficacia degli interventi per l’infanzia e la famiglia
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I bisogni e i problemi dell’infanzia e della famiglia sono molti, spesso drammatici, e riguardano numerosi aspetti, come l’allontanamento dalla famiglia, la separazione dei genitori, la povertà, il disagio sociale. A questi problemi le istituzioni rispondono erogando servizi, senza però riuscire (o volere) monitorare e quantificare la loro reale efficacia. A causa di questa tendenza si corre perciò il rischio che le risorse vengano utilizzate per interventi destinati solo a una minima parte delle persone in condizioni di bisogno e con scarsi risultati. Ma soprattutto, in tempi di crisi come quelli attuali, non si può più continuare su questa strada: la valutazione di efficacia, in questo contesto, rappresenta un’opportunità fondamentale per verificare l’impatto delle scelte, per decidere con maggiore consapevolezza le soluzioni più appropriate e con un migliore rapporto costi/efficacia. Di questo si è discusso a Firenze il 29 settembre, nella cornice dell’Istituto degli Innocenti, nel corso del convegno internazionale dal titolo “Approcci qualitativi e quantitativi per valutare l’efficacia degli interventi per l’infanzia e la famiglia: prospettive internazionali a confronto”. L’evento, che rientra tra le attività di ricerca della «Fondazione Emanuela Zancan onlus», è stato realizzato in collaborazione con la Regione Toscana e l’associazione iaOBERfcs (International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children’s Services). Per l’occasione si sono riuniti a Firenze esperti di politiche per l’infanzia da tre diversi continenti. L’obiettivo della giornata di studio era di presentare lo stato dell’arte della teoria, della ricerca, delle soluzioni pratiche disponibili in tema di valutazione di efficacia degli interventi per l’infanzia e la famiglia, oltre che in Italia, anche in Australia, Inghilterra, Israele, Irlanda, Stati Uniti. Sono perciò stati illustrati i risultati di ricerche e sperimentazioni svolte in diversi paesi da parte di professionisti e ricercatori. Le diapositive utilizzate durante il convegno possono essere scaricate nell'area download del sito della Fondazione Zancan.
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3.
Promuovere la valutazione dell’efficacia
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Sono trascorsi dieci anni da quando, nel 2001 numerosi esperti internazionali si sono ritrovati in occasione del seminario di ricerca internazionale «La valutazione di esito: un confronto transnazionale». Quell’evento - organizzato dalla Fondazione «E. Zancan» in collaborazione con la Graduate School of Social Work del Boston College e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e del Comune di Volterra - ha segnato il punto di partenza di una collaborazione transnazionale che ha prodotto, negli anni, numerosi studi e ricerche. A questo è dedicato «Studi Zancan» n. 5/2010, nella sua parte monografica. È proposto un primo bilancio su quanto fatto e sulle priorità per il futuro, grazie al contributo di chi nel 2001 iniziò questo percorso e di chi si è aggiunto nel tempo. Nel corso del seminario 2001 a Volterra furono quattro le aree di lavoro al centro dell’attenzione: i modelli generali di valutazione, i metodi e le strategie di valutazione, le applicazioni dei modelli di valutazione e, infine, le esperienze specifiche di valutazione. L’associazione da anni tiene fede al proprio impegno di promuovere la ricerca transnazionale e il confronto tra teorie, metodi e tecniche per la ricerca e la valutazione di esito, con l’obiettivo di facilitare lo scambio di esperienze e conoscenze sui temi che le sono cari, attraverso incontri, pubblicazioni e ricerche. Nella rivista i contributi sono raccolti in tre sezioni: la prima affronta i problemi da cui si è partiti, il modo in cui si stanno affrontando e le quali prospettive per il futuro in termini di ricerca, ma anche di collaborazione tra ricercatori e operatori (contributi di Cinzia Canali e Tiziano Vecchiato, James K. Whittaker, Wendy Rose, Elisabetta Neve). La seconda descrive teorie e metodologie utilizzate per valutare gli esiti con contributi di Richard P. Barth, David Quinton, Karen John, Mark Ezell, Anita Lightburn e Chris Warren-Adamson, June Thoburn, Marianne Berry, Frank Ainsworth; la terza considera esperienze di ricerca sul campo, mettendo in evidenza i risultati ottenuti e le difficoltà affrontate (contributi di Anat Zeira, Marian Brandon, Robin Spath, Jane Aldgate, Patricia McNamara, Chiara Berti e Laura Palareti, Clare Tilbury). I testi in «Studi Zancan» propongono una chiave di lettura diversa rispetto a quella adottata negli ultimi anni da esperti e decisori politici. La crisi costringe tutti a fare i conti con i limiti delle risorse disponibili: finora è stata privilegiata la ricerca sulla valutazione di processo, di efficienza, di risultato, ma non altrettanto quella sulla valutazione di efficacia, relativa cioè al beneficio effettivo per i bambini e i genitori in difficoltà che convivono con problemi di emarginazione, sofferenza, esclusione sociale. La valutazione di efficacia rappresenta un’opportunità fondamentale per verificare l’impatto delle scelte, per identificare con maggiore consapevolezza le soluzioni più appropriate e con un migliore rapporto costi/efficacia. I bisogni e i problemi dell’infanzia e della famiglia sono molti, spesso drammatici ed è per questo che l’analisi e la sintesi devono incontrarsi, sviluppare soluzioni inedite, per incrementare la capacità di risposte più efficaci di quelle che conosciamo.
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4.
Quanto vale la famiglia nella cura di persone non autosufficienti
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Quanto influisce l’apporto dei famigliari e di altri soggetti non professionali nella presa in carico delle persone non autosufficienti? La Fondazione «E. Zancan» si è posta questa domanda da tempo. Nell’estate del 2009, un gruppo di esperti si è chiesto se fosse possibile un «cambio di prospettiva» nell’analisi della presa in carico, che mettesse al centro dell’attenzione non solo - o non tanto - il servizio alla persona, ma soprattutto il suo risultato. Ciò ha portato a interrogarsi sul ruolo e sull’apporto di tutti i soggetti - non solo gli operatori, ma anche la famiglia, la rete di vicinato e la comunità -, verificando la possibilità di quantificare l’apporto di ognuno di essi. Da qui la decisione di avviare una sperimentazione - della durata di 12 mesi - sul territorio nazionale. Il progetto, che coinvolge enti (comuni e Ulss) del territorio di Ferrara, Trieste, Cremona, Sesto Calende (provincia di Varese), coordinati dalla Fondazione «E. Zancan» di Padova, nasce a seguito delle considerazioni fatte in occasione di due seminari dedicati al tema della partecipazione della famiglia alla spesa per i servizi. Alla luce di quanto emerso in quelle sedi, il gruppo di lavoro ha deciso di finalizzare una sperimentazione mirata all’identificazione delle variabili costituite dalle risorse non professionali, ai fini del concorso al risultato di costo/efficacia. La variabile ‘risorse non professionali’ è intesa come fattore di sussidiarietà e si integra con l’offerta pubblica in termini di scelta e di valore aggiunto. È espressione di una funzione pubblica, di interesse collettivo, socialmente rilevante, misurabile come controvalore, per una migliore riuscita dei progetti di intervento, con impatto diretto sulle risorse finanziarie, le soluzioni organizzative e le prestazioni tecnico-professionali messe in atto dai servizi. Nella pratica, la sperimentazione si avvarrà della metodologia Sp e di un softwatre apposito, già elaborato dalla Fondazione Zancan, che consente un’analisi dei bisogni, l’osservazione dei cambiamenti nel tempo da parte della persona, la valutazione di efficacia e la quantificazione del contributo della famiglia ai cambiamenti ottenuti. Inoltre, il metodo e il programma rendono possibile rilevazioni periodiche, per definire la funzione di produzione.
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Il ruolo di valori e spiritualità nella presa in carico
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È partita ufficialmente la fase di sperimentazione del progetto Valori e spiritualità, nato con l’obiettivo di evidenziare quanto l'attenzione ai valori e alla spiritualità possa potenziare la capacità di aiutare le persone che vivono momenti di sofferenza e malattia, facendo emergere risorse e potenzialità da valorizzare nei piani personalizzati di cura. Il percorso che ha portato all’avvio della sperimentazione è cominciato oltre tre anni fa, quando la Fondazione Zancan ha iniziato a chiedersi se una maggiore attenzione alla dimensione valoriale potesse facilitare la presa in carico delle persone. Al tema sono stati destinati due seminari di ricerca, nel 2007 e nel 2008, al termine dei quali si è deciso di verificare sperimentalmente questa intuizione. Si tratta di un approccio innovativo, dal momento che negli studi attuali la sfera valoriale e spirituale è poco considerata dagli operatori. Questo tipo di approccio non viene usualmente incorporato nella presa in carico professionale perché non è considerato un elemento centrale e realmente capace di migliorare la relazione di aiuto e di cura con le persone in situazione di bisogno. Nel dettaglio, l'esperimento prevede che un gruppo di persone sia preso in carico con le usuali modalità di trattamento, mentre un secondo gruppo venga sottoposto a una presa in carico basata su un nuovo protocollo clinico e professionale, attento anche agli aspetti della fede, della spiritualità e degli orientamenti valoriali. Al termine della ricerca si valuterà se questo secondo tipo di trattamento avrà dato valori aggiunti al lavoro di cura e soprattutto se gli indici di efficacia saranno migliori. La durata della sperimentazione è di 12 mesi. Si tratta di un progetto importante, perché potrà aiutare gli operatori a comprendere quanto la persona possa realmente contribuire ad affrontare il proprio problema mettendo in campo le proprie risorse e capacità. Lo studio vede la partecipazione di dieci unità operative, distribuite in sei regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte, Toscana, Calabria): Itis Azienda Pubblica Servizi alla Persona, Trieste; Ospedale S.M. della Misericordia, Udine; Reparto Lungodegenza, Padova; Reparto Geriatria, Padova; Ulss 7 Pieve di Soligo; Cure Palliative, Apss, Rovereto; Fondazione Cardinale Maffi Pisa; Fondazione Cardinale Maffi, Livorno; Casa Cottolengo, Biella; Associazione Piccola Opera, Reggio Calabria.
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Strumenti di lavoro: 1 libro 1 euro
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I settori che erogano servizi alla persona, in particolare i servizi sanitari e sociali, sono in rapida evoluzione, sia per quanto riguarda i riferimenti teorici e concettuali, sia per quel che concerne i dettami normativi, al fine di rispondere in modo sempre più adeguato ai bisogni dei cittadini. Ciò che viene richiesto è un ripensamento della modalità di gestione dei servizi, del rapporto tra cittadino e organizzatori di servizi, del rapporto tra operatori, persone e famiglie per un innalzamento del livello di umanizzazione dei servizi stessi.
A questa evoluzione concettuale e legislativa fanno seguito esigenze di adeguamento dei criteri organizzativi e di qualificazione nell’erogazione delle prestazioni, con particolare attenzione agli esiti di salute per chi è soggetto delle prestazioni. A tale riguardo, i sistemi di verifica di qualità sono chiamati ad avere un ruolo centrale per conseguire l’accreditamento dei servizi sociali e sociosanitari.
Il volume “Accreditamento e documentazione sociosanitaria: una proposta operativa per R.S.A.” riassume un progetto che è nato da queste esigenze. Tale esperienza ha cercato di elaborare un sistema di documentazione a supporto dei processi assistenziali che dia evidenza al lavoro svolto, oltre a facilitare la presa in carico globale della persona assistita secondo criteri di efficacia ed appropriatezza, promuovendone il protagonismo nella definizione e valutazione degli interventi.
Il testo può essere ritirato di persona (presentando la scheda scaricabile dal sito) presso la nostra sede in Via Vescovado, 66 - Padova, dal lunedì al venerdì (8.30-13.00 e 14.00-17.00).
Si può ricevere direttamente a casa, con spese a carico, a seguito di richiesta via fax (049663013) o tramite email (segreteria@fondazionezancan.it), compilando sempre la scheda.
La richiesta va effettuata entro il 30 novembre 2010.
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