1.

In Veneto 16.000 nuove famiglie in povertà relativa, 3.500 nuove
famiglie in povertà assoluta

I dati Istat sulla povertà in Italia fotografano un Veneto in affanno, con l’aumento delle famiglie in condizione di deprivazione e gravemente povere. Sono dati che dimostrano la perdurante incapacità da parte della politica di far fronte al fenomeno, privilegiando logiche assistenzialistiche che, negli anni, hanno dimostrato la loro inutilità. Non si può più aspettare per cambiare direzione, visti i numeri dell’Istat. È urgente un nuovo approccio, che sia in grado di attivare le potenzialità e le capacità delle persone bisognose di aiuto e che consentano di far rendere davvero le risorse investite, senza più finanziamenti a pioggia.

In particolare, l’incidenza della povertà relativa è aumentata di quasi un punto percentuale, dal 5,8% nel 2012 al 6,6% nel 2013. Si tratta di un tasso esattamente doppio rispetto a quello stimato in Veneto nell’ultimo anno pre-crisi: 3,3% nel 2007. Pur rimanendo inferiore alla media nazionale, il trend della povertà relativa in Veneto nell’ultimo biennio è quindi in controtendenza rispetto al dato nazionale (sostanziale stabilità dal 12,7% nel 2012 al 12,6% nel 2013) e rispetto al dato del Nord Italia (diminuzione dal 6,2% al 6%). Ciò significa che in Veneto nel 2013 sono «relativamente povere» più di 135 mila famiglie, in aumento di quasi 16 mila rispetto alle oltre 119 mila del 2012.

Sulla povertà assoluta non sono disponibili dati a livello regionale. Tuttavia, applicando la stima di incidenza media del Nord Italia, si può stimare che in regione risiedano nel 2013 quasi 117 mila famiglie in povertà assoluta, in aumento di 3.500 unità rispetto al 2012 (poco più di 113 mila famiglie).

A questi numeri vogliamo opporne degli altri, che rendono conto dei potenziali di un nuovo welfare, generativo. Un esempio. La Regione ha investito 1.960.000 euro a sostegno delle persone e delle famiglie in difficoltà, riuscendo a raggiungere (con un contributo irrisorio) solo 1.233 famiglie a fronte delle 34.479 domande di contributo. Ebbene, con quegli stessi fondi avrebbe potuto finanziare circa 650 borse lavoro finalizzate all’apprendimento professionale, equivalenti a quasi 600 mila ore di lavoro in 6 mesi. Ben altri numeri, che testimoniano come, volendo, si possa agire efficacemente contro la povertà.

2.

Malosco è innovazione

Progettazione personalizzata, modularità dei progetti, nursing generativo, riabilitazione, valutazione di esito. Sono questi alcuni dei temi trattati nella sede di Malosco (Trento) della Fondazione Zancan. Questa sede ha 50 anni di età ed è nata grazie alla lungimiranza di Mons. Nervo che cercava un luogo in cui dedicarsi con tranquillità e con continuità a seminari e incontri di studio e ricerca. È diventato nel tempo un patrimonio materiale e immateriale che ha dato frutti impensabili.

Qualche dato: ad oggi si sono svolti a Malosco circa 600 seminari (e tra questi almeno 20 seminari internazionali) con un avvicendamento di oltre 13.000 persone tra partecipanti ed esperti. Insieme hanno lavorato per l’approfondimento delle «gemme terminali» cioè dei punti di maggiore sviluppo potenziale, ma anche, proprio per questo, di maggiore fragilità della società nelle sue diverse espressioni. La sede di Malosco è anche la sede dell’Associazione internazionale per la valutazione di esito (iaOBERfcs) fondata proprio a Malosco nel 2003. Da allora accoglie studiosi e ricercatori da Europa, Stati Uniti, Australia, Asia. È stata da subito considerata dal gruppo internazionale come quartier generale per chi si occupa di valutazione di esito in area infanzia e famiglia.

I materiali prodotti sono messi a disposizione del pubblico più ampio nelle pubblicazioni della Fondazione e in altre pubblicazioni, ad esempio la sezione monografica di Studi Zancan 2/2014 raccoglie quanto elaborato sul tema «I diritti dell'infanzia e della famiglia da proteggere e promuovere». Si tratta dei contributi scritti dal gruppo che si è incontrato a Malosco per fare sintesi sui 50 anni di lavoro della Fondazione sul tema dell’infanzia e della famiglia. I contenuti della rivista sono stati presentati il 4 giugno 2014 nell’ambito del convegno «Il futuro delle politiche sociali. Solidarietà, giustizia, cittadinanza nell’innovazione sociale». Sono in uscita altre monografie sulle principali tematiche affrontate dalla Fondazione nei 50 anni di vita (professioni, valutazione, volontariato, modelli di gestione dei servizi...).

Anche nel 2014 a Malosco la Fondazione dedica l’estate al miglioramento dei servizi alle persone e allo sviluppo della valutazione sull’impatto individuale e solidale dei servizi per le persone e le famiglie.

3.

Crescere: alcuni risultati

Il 5 giugno si è svolta la conferenza internazionale su: «L’impatto della povertà e del maltrattamento nel futuro dei bambini». Nell'Aula Magna dell'Università di Padova si sono confrontati ricercatori ed esperti provenienti da Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna, Stati Uniti, Israele, Australia, Cina, Italia.

Nel corso della conferenza è stato presentato lo studio longitudinale CRESCERE come strumento per valutare il benessere dei ragazzi. Lo studio coinvolge un campione di ragazzi e famiglie nella provincia di Padova e nel Comune di Rovigo, monitorandoli nel tempo per capire quali sono i fattori che favoriscono il benessere e la crescita positiva. Nel corso della conferenza internazionale sono stati presentati i dati sul bullismo in provincia di Padova ed è stato approfondito il rapporto tra gli adolescenti e la scuola: quali sono i fattori che influenzano la motivazione allo studio, la concentrazione e il rendimento scolastico. Per approfondire:

4.

On line Studi Zancan 3/2014

Nel terzo numero di Studi Zancan l’editoriale è dedicato alla riferma del terzo settore.

Devis Geron e Tiziano Vecchiato approfondiscono il tema degli effetti degli investimenti per la prima infanzia. Sono infatti ampiamente riconosciuti gli effetti positivi dei servizi socioeducativi per la prima infanzia, soprattutto a beneficio dei bambini che provengono da contesti familiari svantaggiati. In Italia la frequenza di asili nido e altri servizi per bambini fino a 3 anni è ancora molto ridotta e con marcate differenze territoriali. Una possibile fonte di risorse pubbliche da destinare all’estensione dei servizi per la prima infanzia sono gli assegni familiari.

Le simulazioni suggeriscono che, a parità di altre condizioni, la possibilità di destinare 1,5 miliardi di assegni familiari (sui 6,5 complessivi annui) al finanziamento della spesa per asili nido consentirebbe di raddoppiare il numero di bambini frequentanti. Raddoppierebbe anche il personale impiegato. Gli impatti positivi «diretti» (aumento dell’occupazione di welfare) e «indiretti» (aumento del gettito fiscale e contributivo) sono di notevole interesse sociale.

Cinzia Canali ed Elisabetta Leonardi riportano gli esiti del lavoro svolto a diretto contatto con bambini e famiglie in difficoltà in tre città: Napoli, Roma e Torino. La metodologia utilizzata ha consentito agli operatori di analizzare i cambiamenti avvenuti nel percorso di aiuto, con un’attenzione specifica alla capacità degli aiutati di essere essi stessi capaci di aiuto per altre persone, in un’ottica di welfare generativo.

Se e in che misura il percorso culturale e la ricerca della Fondazione Zancan hanno contribuito ad una sintesi non facile per le professioni sociali: «a servizio delle persone e/o con le persone»? Gli articoli raccolti nella sezione monografica vogliono rispondere a questa domanda ripercorrendo cinquant’anni di cambiamenti istituzionali, culturali, giuridici e sociali.

In particolare Italo De Sandre chiarisce come si è identificato, è cresciuto ed è cambiato un soggetto collettivo come la Fondazione Zancan, nell’interazione costante con i problemi e le continue trasformazioni e turbolenze della società italiana.

Milena Diomede Canevini considera le tappe che hanno portato alla stesura e alla pubblicazione della Carta etica delle professioni a servizio delle persone, ricostruite intorno a due percorsi di studio, formazione, ricerca fra loro intrecciati: l’etica e la deontologia degli assistenti sociali; l’integrazione delle figure professionali.

Augusto Palmonari e Tiziano Vecchiato, a partire dalla constatazione che ci sono differenti modi di fare formazione con specifiche validità e caratteristiche, riflettono sulle peculiarità di una formazione volta a incrementare la professionalità e le capacità: di lavorare in gruppo, di cambiare, di mettersi in discussione, di interpretare nuovi modi di essere e operare. In sintesi: quanto e come la formazione può contribuire a innovare le pratiche professionali e di servizio.

Nell’articolo «Il dialogo multidisciplinare come lavoro creativo» Italo De Sandre sottolinea che le riflessioni della Fondazione Zancan sul servizio sociale e il lavoro sociale si sono caratterizzate, nel corso degli anni, per alcune parole-chiave: cambiamento, bisogni, soggetti, relazioni, solidarietà... Conoscenza, coscienza ed etica di varie professionalità si sono via via interfacciate in un dialogo tra pari che ha permesso di allargare le diverse prospettive proponendo idee e risposte originali ai bisogni nascenti. Un lavoro intellettuale multidisciplinare fondamentale anche negli attuali rapporti tra servizio sociale e politiche di welfare.

Angelo Lippi si sofferma sul tema dell’integrazione quale risposta alle dimensioni di globalità della persona. Sullo sfondo di una normativa nazionale in evoluzione, si approfondiscono i diversi livelli dell’integrazione: istituzionale, gestionale, professionale, comunitario, riferiti alle varie aree di bisogno in cui si articolano i servizi alle persone.

Elisabetta Neve approfondisce alcuni scritti che, anche alla luce della realtà attuale, sembrano i più significativi per tracciare la fisionomia della Fondazione in rapporto ai diversi contesti storico-culturali e all’evoluzione stessa del servizio sociale. Se all’inizio l’attenzione era posta prevalentemente sulla professione dell’assistente sociale, in seguito l’orizzonte si è allargato ad altre professioni sociali, educative, psicologiche e sanitarie.

Nei suoi due articoli Lorenza Anfossi approfondisce i temi dell’informazione (come valore centrale nell’organizzazione dei servizi alle persone, in quanto risponde al bisogno e diritto dei cittadini di conoscere, di emanciparsi, di partecipare consapevolmente alla vita democratica) e della supervisione (strumento per garantire servizi validi alle persone attraverso il consolidamento e lo sviluppo innovativo delle competenze dei professionisti).

Nella sezione ricerche ed esperienze Elisabetta Crocetti riflette, a partire dai risultati dello studio Crescere, sul rapporto in adolescenza tra identità, benessere e dinamiche relazionali a scuola.

Alberto Leoni e collaboratori propongono un’analisi longitudinale sulla valutazione degli interventi d’integrazione scolastica. La verifica sulla qualità dell’intervento, unito a nuove forme di progettazione, può consentire un risparmio di risorse. A tal proposito la verifica del raggiungimento degli obiettivi individuati nel quaderno operativo dell’anno scolastico 2011-2012 e l’utilizzo di griglie di valutazione evidenziano l’efficacia dell’intervento e la corrispettiva riduzione del fabbisogno di assistenza.

5.

Bando Inps: 6 proposte di aggiornamento professionale rivolti ad assistenti sociali

L’Inps – Gestione Dipendenti Pubblici Direzione Regionale Toscana ha recentemente accreditato 6 proposte di aggiornamento professionale rivolti ad assistenti sociali dipendenti pubblici organizzati dalla Fondazione «E. Zancan».

Le proposte (tutte di 40 ore suddivise in 6 giornate di formazione) attengono ai seguenti temi:

  • Lavoro per prestazioni o lavoro per progetti? Valutare l'efficacia degli interventi del servizio sociale professionale nei servizi pubblici (calendario: 9 ottobre, 28 ottobre, 29 ottobre, 25 novembre, 17 dicembre, una data da stabilirsi) [codice attività: ZANCAN Tosc - Prestazioni o progetti];
  • Scelte professionali basate su evidenze scientifiche di servizio sociale (calendario da definire) [codice attività: ZANCAN Tosc - Scelte professionali];
  • Il Project management come strumento di governo dei servizi sociali (calendario: 26 settembre, 10 ottobre, 22 ottobre, 5 novembre, 21 novembre, 4 dicembre) [codice attività: ZANCAN Tosc - Project management]
  • Leadership ‘generativa’ come risorsa per promuovere il cambiamento nei servizi sociali (calendario: 25 settembre, 9 ottobre, 21 ottobre, 4 novembre, 17 novembre, 3 dicembre) [codice attività: ZANCAN Tosc - Leadership generativa];
  • La Pubblica Amministrazione di fronte a domande pretese e diritti. Dilemmi e responsabilità etiche e giuridiche dell'assistente sociale (calendario: 10 ottobre, 20 ottobre, 28 ottobre, 3-14 novembre, 17-28 novembre, 2 dicembre) [codice attività: ZANCAN Tosc - P.A. e responsabilità];
  • Dalle prestazioni professionali al lavoro integrato sociosanitario: modalità e indicatori di valutazione (calendario: 21 ottobre, 28 ottobre, 6 novembre, 24 novembre, 5 dicembre, una data da stabilirsi) [codice attività: ZANCAN Tosc - Prestazioni professionali].

Per ogni iniziativa sono messe a disposizione dall’Inps 20 borse di studio che coprono integralmente il costo della formazione.

Per usufruire delle borse è necessario fare domanda all’Inps per via telematica seguendo la seguente procedura:

  • Dotarsi del Pin (codice alfanumerico rilasciato dall’Inps che consente di accedere ai servizi telematici dell’Istituto; si può chiedere online nel sito Inps oppure ad uno sportello Inps; per ulteriori informazioni: https://serviziweb2.inps.it/RichiestaPin/jsp/menu.jsp?bi=32&link=Il+PIN+online)
  • Collegarsi al sito dell’Inps (www.inps.it)
  • Selezionare: «servizi per il cittadino» e inserire codice fiscale e Pin
  • A sinistra: selezionare «Servizi Ex Inpdap»
  • A sinistra: selezionare «Per tipologie di servizi»
  • A sinistra: selezionare «Domande»
  • In centro: selezionare «Borse di studio/iniziative accademiche domande»
  • In centro video compare del testo, cliccare su «ACCESSO»
  • A sinistra: selezionare «Nuova domanda master executive e corsi di aggiornamento»
  • Completare il modulo pdf con indirizzo mail e numero cellulare e selezionando il codice attività del corso, precedentemente indicato.

Le domande devono essere presentate entro e non oltre il 15 settembre.

Per presentazione dei corsi, date e sede verificate il nostro sito (https://www.fondazionezancan.it/pages/corsi_inps).

Per ulteriori informazioni scrivere a: corsi.inps@fondazionezancan.it. La segreteria della Fondazione (tel. 049 663800) è aperta fino all’1 agosto e dal 25 agosto.

6.

Welfare territoriale e non autosufficienza in Toscana

Alla luce dei risultati ottenuti con l’esperienza avviata nel biennio 2012-2013, la Fnp Cisl Toscana, in collaborazione con la Fondazione Zancan, ha esteso e consolidato il progetto di formazione e di ricerca finalizzato a monitorare i percorsi di accesso e di presa in carico dei cittadini anziani non autosufficienti residenti nelle zone-distretto della Toscana.

Il quadro restituito dall’indagine – e presentato nella pubblicazione « Welfare territoriale e non autosufficienza in Toscana. Il contributo del sindacato alla qualificazione dei percorsi assistenziali» (2014) – descrive la capacità di risposta territoriale, evidenzia le differenze e le specificità locali e, ultimo ma non meno importante, offre al sindacato e ai cittadini informazioni necessarie per partecipare in maniera più consapevole e più attiva alle scelte e ai processi decisionali che a livello locale riguardano il sistema dei servizi per le persone anziane non autosufficienti. Il volume è articolato per capitoli, che ripercorrono le fasi del percorso di indagine. Dopo una prima ricostruzione del contesto territoriale di riferimento, delle caratteristiche sociodemografiche e del sistema di governance delle zone-distretto della Toscana, il volume contiene i risultati dell’indagine sui Punti Insieme, sulle Unità di Valutazione e sulla presa in carico, sulla risposta alle situazioni di emergenza-urgenza, sulla continuità assistenziale, utilizzando come chiave di lettura la dimensione territoriale. L’ultimo capitolo, infine, è  dedicato al confronto fra le zone, attraverso la considerazione globale e unitaria di una pluralità di dimensioni, in grado di offrire una rappresentazione sintetica della capacità di presa in carico riscontrata nelle zone-distretto.

7.

Chiusura estiva

La sede di Padova della Fondazione e il Centro di documentazione sulle politiche sociali saranno chiusi per ferie da lunedì 4 a venerdì 29 agosto. Auguriamo a tutti buone vacanze estive.

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