Bambini con molte famiglie

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creato: 13 maggio 2010

TAGS: famiglie bisogni infanzia

Sono sempre di più in Italia le famiglie che finiscono frantumate, divise da separazioni e divorzi. A pagare il conto più salato in questi casi sono i figli, privati della presenza costante di uno dei due genitori oppure sballottati da una casa all’altra. È un fenomeno, questo, sempre più evidente nella società italiana, che coinvolge migliaia di minori. A questo delicato tema è dedicato l’articolo «Bambini con molte famiglie», a firma di Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione «E. Zancan» di Padova, apparso nel n. 5/2010 della rivista «Madre».
Di seguito pubblichiamo il testo dell’articolo, che può anche essere scaricato nel link a destra come pdf.

«Nel 2007 ci sono state 81.359 separazioni e 50.669 divorzi. Dal 1995 le separazioni sono aumentate del 55,5%, i divorzi dell’87,4%. È un fenomeno che interessa genitori e figli, ma anche nonni, zii, cugini, parenti, amici. Per i figli cambia tutto, senza avere abbastanza tempo per capire cosa sta succedendo. I genitori non sono più quelli di prima. Inizia una vita da separati, sensi di colpa, fatica di gestire due genitori e altre unioni. Come dirlo agli amici, ai compagni, agli insegnanti?
Tutto difficile e imprevisto. Nel 2007 i bambini coinvolti erano 100.000. Con le separazioni “di fatto” il numero cresce molto. Come tutelarli, proteggerli, ridurre le loro sofferenze? La mediazione familiare si è mostrata utile per aiutare molti genitori a esplorare, a interrogarsi sulle ragioni del conflitto, ma viste dai figli, con i loro  occhi e il loro cuore. A troppi bambini costretti in questa situazione viene invece chiesto di viverla come esperienza normale, insieme con adulti che non si amano più, ancora genitori ma non più famiglia.
Se è difficile per gli adulti, quanto di più lo sarà per i figli? L’affido congiunto è una soluzione introdotta nel 2006 con la legge n. 54. È passato dal 38,8% del 2006 al 72,1% del 2007. Come per miracolo, da un anno all’altro, molti adulti separati sono diventati per legge buoni genitori, capaci di gestire insieme, in modo collaborativo, i propri conflitti. Ma in pratica genitori e magistrati hanno preferito non farsi troppe domande e gestire come Ponzio Pilato il problema, anteponendo le ragioni degli adulti a quelle dei figli. Un altro giudice famoso, Salomone, di fronte a due madri che si contendevano un bambino le ha sfidate così: “lo tagliamo a metà!”. Sarebbe stata la morte del bambino. Molte situazioni nascondono questa triste verità, senza veri genitori, disposti a dare tutto il bene possibile ai figli, pur vivendo lontano da loro».

 

 

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