Povertà, volontariato, lavoro non retribuito: on line il nuovo numero di Studi Zancan (n. 1/2012)

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creato: 21 febbraio 2012

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I “volti della povertà”, il ruolo del volontariato e del terzo settore, la funzione delle Ipab/Asp nel welfare, la valorizzazione del lavoro non retribuito: sono questi i temi approfonditi nel nuovo numero della rivista “Studi Zancan” (n. 1/2012), disponibile on line e in corso di stampa. 
Sul problema della povertà riflette ancora una volta Tiziano Vecchiato, che sottolinea l’importanza di meglio conoscere i poveri, guardare i loro volti, riconoscerli come persone, titolari di diritti e doveri. Per affrontare il fenomeno, infatti, bisogna prima di tutto conoscerlo, individuare soluzioni efficaci, in grado di trainare fuori dalla povertà molte più persone. L’evoluzione storica del terzo settore, il suo presente e il suo futuro sono argomento di riflessione di Renato Frisanco, che dedica particolare attenzione al ruolo delle organizzazioni di volontariato e al delicato rapporto con le istituzioni. Di volontariato si occupano anche Marco Musella e Melania Verde, con un’analisi delle relazioni esistenti tra Comitati di gestione (Coge) e Csv. Renzo Zanon si concentra sul ruolo delle Ipab/Asp nell’ambito del welfare, cercando di proporsi sempre più come soggetti attivi nella rete territoriale dei servizi alla persona. 
La sezione monografica propone contributi presentati al seminario di ricerca «Quale valorizzazione del lavoro non retribuito dentro un quadro di ridisegno delle politiche di welfare locale?», organizzato dalla Fondazione Zancan a Malosco (Trento) dal 13 al 16 luglio 2011. In apertura, un approfondimento è dedicato al Trattato di Lisbona del 2009 e alle conseguenti innovazioni in termini di diritti sociali, seguito da un’analisi delle luci e delle ombre del quadro normativo attuale. Le diverse forme di lavoro non retribuito (per cure domiciliari, servizio civile, tirocini ecc.) sono presi in esame nel dettaglio, evidenziandone le peculiarità e le criticità. Tra gli altri argomenti trattati, l’integrazione tra soggetti pubblici e privati per rispondere ai bisogni e garantire il benessere dei cittadini; l’incremento della coesione sociale attraverso la promozione di una cittadinanza attiva; il ruolo degli anziani attivi nella società; l’efficacia della contribuzione figurativa. La sezione “Esperienze e documentazione” presenta il caso del “patto per Ferrara” in materia di inserimento lavorativo, evidenziando i risultati che si possono ottenere.
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