Un nuovo momento in ricordo di don Giovanni: il 10 luglio a Padova

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creato: 04 luglio 2013

TAGS: volontariato

Padova ricorda monsignor Giovanni Nervo, presidente onorario della Fondazione Zancan, scomparso lo scorso marzo all’età di 94 anni. Dopo la giornata “Carità e giustizia” del 13 maggio scorso e la targa in suo onore nella nuova sede del Csv Padova, un altro momento di ricordo e riflessione sarà celebrato nell’ambito dell’iniziativa “We care”, la festa solidale in programma dal 10 al 15 luglio agli impianti sportivi di via Lisbona, a Camin. Nella serata di mercoledì 10 luglio, dalle ore 19.30, saranno proposte alcune testimonianze di giovani che hanno incontrato e conosciuto don Giovanni e in tutta l’area della festa saranno affissi alcuni manifesti con citazioni significative del suo pensiero. Inoltre, saranno rese disponibili nella libreria alcune delle numerose pubblicazioni di mons. Nervo.

L’idea nasce da un gruppo di giovani impegnati nel sociale, nella politica, nel volontariato laico e cattolico che hanno deciso di fare qualcosa insieme, per gli altri, organizzando una festa di solidarietà, per rispondere con dei gesti concreti agli effetti di una crisi che rischia di inasprire ferite sociali come la povertà e l'individualismo. “Vogliamo costruire una nuova prospettiva, più equa, più solidale – spiegano i promotori -. Vogliamo provare a farlo concretamente, con modestia ma con tenacia, con iniziative che partono dai giovani per rivolgersi alla città tutta”.

Per queste ragioni è particolarmente significativo l’omaggio a don Giovanni, che al contrasto alla povertà,  al dialogo con le nuove generazioni, all’impegno per il volontariato ha dedicato la propria vita e la propria attività. “Abbiamo voluto rendergli omaggio riconoscendolo come figura ponte tra l’associazionismo laico e cattolico- spiega Massimo Bettin, organizzatore della festa -. La sua attività è stata connotata dall’ascolto, è stato colui che ha pensato, strutturato e organizzato il sistema del volontariato in Veneto e in Italia. Ed è per questo che abbiamo voluto omaggiarlo proprio in una manifestazione nel nome della solidarietà, dell’impegno e della lotta alla povertà”.

“Fare memoria di persone care e importanti è segno di pietà e di stima – sottolinea il presidente della Fondazione Zancan, Giuseppe Benvegnù-Pasini –. Fare memoria di un personaggio come mons. Nervo, che ha speso la vita per gli altri e ha lottato per la giustizia sociale acquista significato se la memoria è accompagnata dall’impegno a rafforzare gli ideali in cui credeva. Sia sufficiente ricordare: l’esigenza di una lotta costante per il superamento della povertà e per la riduzione efficace delle disuguaglianze sociali; lo sviluppo della solidarietà attraverso la promozione di un volontariato serio, basato sulla gratuità; la promozione della pace anche attraverso il blocco degli strumenti di guerra. L’acquisto dei cacciabombardieri F53 da parte dell’Italia, cioè di armi esclusivamente di offesa e non di difesa, in un momento di crisi economica grave, oltre che irrazionale appare anche offensivo della Costituzione italiana che all’articolo 11 recita: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

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