Oggi si parla delle nuove frontiere dell’integrazione sociosanitaria nella programmazione regionale al corso promosso dall’Azienda Usl di Teramo.
Tra i relatori, Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione “E. Zancan”, affronta il tema “Potenziali dell’integrazione sociosanitaria con approcci di welfare generativo”. Le frontiere dell’integrazione richiedono di rendere trasparente l’esercizio delle responsabilità ai diversi livelli.
Solo una capacità di cura riconfigurata in condizioni di continuità della presa in carico può affrontare questa sfida. È un compito interno all’integrazione. Deve tener conto dell’utilizzo razionale dei fattori produttivi (professionali e non professionali) e della gestione unitaria dei legami tra input, output e outcome, considerando che i loro driver sono i risultati attesi (gli esiti) e non le prestazioni erogabili. Le prestazioni possono essere finalizzate all’outcome, cercando di non disperderle (ad es. nelle prescrizioni). All’interno di questa logica rientra l’idea dell’integrazione tra sistemi di responsabilità. Significa integrare componenti sanitarie e sociali e integrare capacità professionali e non professionali. Queste ultime sono messe a disposizione dalle capacità degli interessati e di quanti nel loro spazio di vita sono disposti a concorrere al risultato e all’esito ottimale.
“Il processo di integrazione non coinvolge solamente i professionisti ma richiede anche un forte apporto da parte dei caregiver non professionali (in particolare familiari) per contribuire al raggiungimento degli outcome – commenta Tiziano Vecchiato – “Questa prospettiva richiede capacità tecniche di riconoscimento delle ‘risorse non professionali’ che partecipano e concorrono ai risultati di costo/efficacia!”.