Quinto seminario di ricerca internazionale sulla valutazione di esito nel settore dei servizi per la famiglia e per l'età evolutiva: una strategia condivisa
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creato: 21 settembre 2005
I servizi rivolti ai minori e alle famiglie sono in grado di rispondere in maniera efficace alle attuali esigenze delle persone? Oltre che dare un supporto economico e pedagogico-educativo, aiutano realmente i genitori a risolvere i problemi? Portano un beneficio effettivo ai bambini e ai ragazzi? Quali sono le nuove prospettive della ricerca applicata in questo settore?
Su questi temi si è svolto il Quinto seminario di ricerca internazionale sulla valutazione di esito nel settore dei servizi per la famiglia e per l'età evolutiva, in chiusura oggi mercoledì 21 settembre 2005 a Quarto D'Altino (Ve) (presso l'hotel Holiday Inn Venice East). La tre giorni (19-21 settembre 2005) è stata organizzata dalla Fondazione Zancan di Padova, dal Boston College (Usa) e dall'International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children's Services (Associazione internazionale per la valutazione di esito dei servizi per l'infanzia e la famiglia), un'associazione sorta nel 2003 che raggruppa esperti e ricercatori provenienti da Europa, Australia, America.
La valutazione di efficacia nei prossimi anni diventerà sempre più centrale nelle attenzioni istituzionali, professionali e sociali. Sempre maggiore, infatti, è la domanda di partecipazione da parte dei cittadini nella valutazione dei servizi loro rivolti: per capire quante risorse vengono investite, ma anche con quali risultati e benefici per le persone.
«Nella pratica quotidiana - ha detto Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan - gli operatori cercano di rispondere a bisogni specifici dei bambini e dei ragazzi utilizzando specifiche procedure e linee guida: con il rischio di concentrarsi sulla buona esecuzione del protocollo operativo e di non chiedersi abbastanza se quello che viene fatto affronta efficacemente i problemi e risponde in maniera efficace ai bisogni».
Con culture della famiglia diverse, con sistemi di welfare diversi, non è facile trovare strategie comuni da sperimentare. Intenso, dunque, il dibattito durante il seminario, che ha visto la partecipazione di ricercatori europei, americani, australiani. Al centro della discussione, innanzitutto, il minore. «Non va trascurato il punto di vista non solo delle famiglie ma anche dei bambini nella predisposizione e attuazione dei servizi e degli interventi loro rivolti», ha ribadito Anthony N. Maluccio, professore del Boston College e presidente dell'International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children's Services.
I risultati del seminario - una strategia condivisa dai ricercatori americani, europei, australiani per valutare l'efficacia dei servizi per l'infanzia e la famiglia - verrà già presentata nei prossimi giorni al congresso annuale dell'Eusarf (European Scientific Association For Residential and Foster Care for Children and Adolescents) a Parigi (21-24 settembre 2005; sito internet http://netx.u-paris10.fr/eusarf/). «E' importante fare ricerca e divulgarne i risultati non solo a livello professionale ma anche a livello politico», ha sottolineato Jim Whittaker, professore dell'Università di Washington.
Nell'ambito del seminario internazionale, inoltre, è stato presentato il volume "La valutazione di outcome nei servizi per l'età evolutiva e la famiglia", curato da Cinzia Canali, Anthony N. Maluccio, Tiziano Vecchiato e pubblicato dalla Fondazione Zancan, in collaborazione con la Regione Toscana e l'International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children's Services.