Nasce in Veneto un tavolo sui sistemi locali di welfare
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creato: 26 settembre 2005
Non ci sono solo le povertà , vecchie e nuove. Non ci sono solo gli "ultimi". Ci sono anche i penultimi e i terzultimi, quelli che sempre più vivono nella precarietà , nell'insicurezza, nella preoccupazione per il futuro: i giovani precari, i lavoratori delle aziende che delocalizzano, gli anziani soli con pensioni al limite della sopravvivenza, le donne rimaste sole ad accudire i figli. In Italia sono più di due milioni le famiglie povere. Ma ci sono anche altri sei milioni di famiglie che vivono con reddito pari alla metà di quello medio. Pesanti differenze - nel campo dell'istruzione come del lavoro, del reddito come delle condizioni abitative - spezzettano la società anche al di sopra della linea di povertà . Diminuiscono i ceti medi, si apre la forbice tra ricchi e poveri. Solo a Verona negli ultimi due anni il numero di milionari è aumentato di oltre duecento unità .
Accanto a questi mutamenti nella società , la questione della partecipazione fiscale: i cambiamenti previsti graveranno sempre di più su chi già è a rischio, sui bilanci degli enti locali, sulle risorse disponibili per i servizi di welfare. Quest'anno per la prima volta i Comuni veneti, messi di fronte all'impossibilità di creare entrate proprie (ad eccezione dell'Ici) e di tagliare servizi fondamentali, hanno denunciato l'impossibilità di impostare i propri bilanci di previsione 2005. Il welfare, dunque - uno dei pilastri dello sviluppo della regione Veneto, uno dei fattori che ne hanno fatto un modello a livello mondiale -, è messo a dura prova.
Cosa fare di fronte al continuo aumento delle disuguaglianze sociali? Come affrontare le nuove sfide poste dalla società ? Ripartendo dalla politica e dalla partecipazione. Per rilanciare il dibattito e il confronto su questi temi, che toccano tutti i cittadini, per leggere il presente ma anche per guardare avanti nel futuro, NASCE IN VENETO UN TAVOLO SUI SISTEMI LOCALI DI WELFARE. Si tratta di un gruppo di lavoro a dimensione regionale di riflessione, progettazione e sperimentazione di sistemi locali di welfare solidali e sostenibili, promosso da Cnca Veneto (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), Fondazione Zancan di Padova, Acli Veneto, Cva (Coordinamento Veneto Accoglienza). Attualmente ne fanno parte, oltre ai promotori: Anci Veneto; sindaci o delegati dei Comuni di: Salzano, Conselve, Quarto D'Altino, Padova,Venezia; Conferenza dei sindaci Ulss 2-Feltre e Ulss di Feltre.
Al Tavolo partecipano soggetti del terzo settore, caratterizzati da presenza e impegno su dimensione regionale, e rappresentanti politici degli enti locali e istituzionali: Comuni e Unioni di Comuni; Anci; Province; Ullss. Ciascuno, in relazione alle competenze proprie specifiche, mette a disposizione esperienze in atto. Gli obiettivi del Tavolo sono: salvaguardare che nel riparto delle risorse al sociale venga attribuito quanto previsto; agire sui sistemi di qualità dei servizi di welfare; costruire sperimentazioni che permettano di ridisegnare un nuovo modello di sistema di welfare; promuovere il confronto e l'elaborazione comune tra terzo settore e pubblica amministrazione, con particolare attenzione per i delegati al governo dei Comuni, principali artefici delle politiche sociali e sociosanitarie.
Il primo incontro ufficiale del Tavolo è avvenuto OGGI lunedì 26 SETTEMBRE 2005 a PADOVA (presso sede Acli, via Lisbona).
«Se la democrazia non rende credibile l'attesa di un miglioramento delle condizioni di vita materiali, proprie e altrui, perde di valore - ha detto Giordana Bertoldi, presidente Cnca Veneto -. Non possiamo non sottolineare come stia passando e accettando come normale quanto sta avvenendo. L'individualismo competitivo diventa la cifra del nostro convivere, e la beneficenza prende il posto della cittadinanza. Intervenire su questi temi non vuol dire difendere gli interessi particolari del terzo settore o delle sole fasce deboli. Le politiche sociali sono per tutti i cittadini». «La situazione è sempre più difficile - ha continuato Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan - come evidenziato anche dallo stesso Governo nel Primo rapporto sulle politiche sociali in Italia, presentato qualche giorno fa a Roma: aumenta la povertà e si riducono gli aiuti economici. Inoltre, nel Rapporto non si parla di "servizi alle persone e alle famiglie", e ciò è sintomo di una società senza futuro, a cui dobbiamo ridare speranza partendo dal livello locale».