La crisi finanziaria ed economica ha spinto numerose organizzazioni del terzo settore ad attivare specifiche attività di sostegno a chi si trova in situazioni di bisogno.
Una di queste è l’iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (Cariparo), delle Caritas delle diocesi di Padova, Rovigo-Adria e Chioggia, della Provincia di Padova e della Fondazione Antonveneta, denominata Fondo straordinario di solidarietà.
Il Fondo è stato attivato la prima volta nel 2009 per sostenere le famiglie residenti nelle province di Padova e Rovigo che erano in difficoltà economica a causa della crisi. Più nello specifico, i destinatari erano coloro che, avendo perso il lavoro e non essendo protetti da ammortizzatori o tutele sociali, non erano più in grado di mantenere dignitosamente se stessi e la propria famiglia. Il sostegno si è concretizzato in un aiuto economico (a fondo perduto), in un accompagnamento sociale e, in certi casi, nel reinserimento nel mondo lavorativo.
Nel convegno di sabato 29 marzo (Padova, 10.00-16.30) sono presentati i risultati ottenuti con l’edizione del 2013 del Fondo Straordinario di solidarietà. Un percorso attuato con l’aiuto della Fondazione Zancan nel quale non ci si è limitati a fare del bene per la natura intrinseca dell’iniziativa, ma si è voluto andare oltre, misurando l’impatto delle azioni realizzate.
“È un atteggiamento che tutti coloro che perseguono finalità pubbliche, siano essi soggetti pubblici o privati, dovrebbero avere perché realizzano attività di interesse pubblico e di utilità sociale” – ci ricorda Tiziano Vecchiato – e aggiunge: “Questa priorità vale ancora di più se si tratta di un progetto o un intervento di lotta alla povertà. È agire responsabilmente. Chi opera perseguendo finalità collettive gode di un rapporto di fiducia da parte degli interlocutori che possono essere i cittadini in rapporto con le istituzioni pubbliche e ogni persone che dona liberamente risorse (in tempo, denaro, capacità…) in collaborazione con istituzioni private. È fiducia che si rafforza o s’indebolisce, non solo sulla base di quanto si sceglie di fare e di quanto realizzato ma anche dei risultati prodotti che devono essere misurati in termini di efficacia.
La verifica e la valutazione della propria azione non serve solo per rendere conto. Assume maggiore valore se viene usata per modificare i criteri attraverso i quali è perseguita la finalità istituzionale di utilità sociale”.
Il programma del convegno è in allegato.