creato: 22 dicembre 2014
TAGS: non autosufficienza anziani servizio sociale welfare generativo preadolescenti
E' on line il quinto numero di Studi Zancan.
Come andare oltre l’attuale welfare? Un’attenzione rinnovata ai bisogni e alle risposte può farsi spazio e in che modo? Come trasformare il curare in prendersi cura, oltre quello che sappiamo? Con quali nuove forme di umanità e prossimità? A partire da queste domande, Tiziano Vecchiato suggerisce l’idea che dobbiamo investire in forme di aiuto basate sullo spezzare il pane, a dividendo sociale. Anche gli aiutati possono aggiungere valore. Il problema è riconoscere questa possibilità in ogni persona.
Francesco Mosetti-d’Henry riporta l’esperienza del condominio solidale: un’alternativa all’abitare, superando il diffuso individualismo e coinvolgendo le persone in un nuovo welfare che si basi sulla sussidiarietà. Non potendo contare illimitatamente sul patrimonio economico e sulla ri-disegnazione del territorio si agisce sul patrimonio sociale.
Nell’articolo «Strategie per promuovere una vita dignitosa», Daniele Salmaso ribadisce che l’invecchiamento è un processo fisiologico e non una malattia e come tale non è prevenibile. L’invecchiamento attivo può essere una modalità di contrasto che posticipa l’insorgere di disabilità e morbilità riducendole in un periodo più breve. La prevenzione può essere attuata attraverso stili di vita sani, l’attività lavorativa, l’associazionismo, il volontariato e l’università delle libere età: sono ambiti di rilevante interesse sui quali investire per promuovere un invecchiamento salutare.
La monografia è dedicata ai bisogni e diritti delle persone anziane. Casa, cure domiciliari, istituti, altre forme di ricovero. Dai diritti degli anziani non autosufficienti al lavoro socialmente utile. Prevenzione della cronicità, vigilanza e controllo... Sono alcune questioni cruciali su cui ha lavorato la Fondazione Zancan negli ultimi cinquant’anni, riflettendo sulla condizione sociale delle persone anziane di ieri e oggi. Tiziano Vecchiato guarda al domani in una prospettiva di welfare generativo, cercando di collegare i problemi alle potenzialità, malgrado la recessione di welfare e di umanità che sta penalizzando soprattutto le persone anziane non autosufficienti.
Anna Maria Zilianti ricorda che la contrapposizione tra domiciliarità e residenzialità, basata su interventi scarsamente partecipati, è inutile e dannosa. Impedisce la costruzione di percorsi di cura articolati, personalizzati e modificabili nel corso del tempo grazie al contributo delle famiglie e delle persone anziane. Per non perdersi nella ricerca ideale di spazi di cura la bussola deve sempre essere la persona, nella sua unicità.
Sul tema dell’assistenza domiciliare alle persone anziane si concentra anche Flavia Franzoni. L’emergenza della non autosufficienza ha reso necessaria l’evoluzione dei servizi a domicilio, lo sviluppo di nuove figure professionali e il sostegno ai familiari che si prendono cura dei propri cari. Questi sforzi «creativi» però non bastano più è necessario continuare a ricercare nuove soluzioni.
A partire dai principi del valore assoluto della persona, del bene comune, della libertà, uguaglianza e fratellanza, Paolo Da Col fa conoscere ai più giovani e ricorda ai meno giovani gli avvenimenti salienti accaduti nel mondo degli anziani in Italia negli ultimi 50 anni. Anna Maria Zilianti analizzando la letteratura italiana sul servizio sociale testimonia l’evoluzione del dibattito sui temi dell’invecchiamento che ha portato nel tempo a ribaltare rappresentazioni e propositi soltanto assistenziali e poco inclini alla partecipazione delle persone anziane.
Daniele Salmaso e Lorenza Anfossi espongono i punti principali dei testi pubblicati dalla Fondazione Zancan a seguito di riflessioni sulla condizione degli anziani, sul loro stato di emarginazione, di isolamento sociale, sui loro bisogni, sui servizi disponibili e sulla definizione di possibili soluzioni.
Un’analisi delle normative che hanno interessato l’età anziana, dal 1960 ai giorni nostri è presentata da Francesco Mosetti-d’Henry. Collegando temporalmente le attività della Fondazione con il «calendario» normativo, si può notare come l’attività scientifica forgiata in questi cinquant’anni dalla Fondazione è stata l’humus ideale se non proprio il catalizzatore specifico per la produzione normativa nazionale e locale.
Nella sezione «Ricerche ed esperienze» Giulia Barbero Vignola e Francesca Miari presentano alcuni dati dello studio longitudinale Crescere sul tema del consumo di alcol, tabacco e droghe in preadolescenza.