Presentata a Civitas una nuova "Classificazione dei servizi e degli interventi sociali"

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creato: 07 maggio 2005

Questa mattina a Civitas, salone nazionale dell'economia sociale e civile (presso la Fiera di Padova), la Fondazione Zancan di Padova ha presentato per la prima volta, nel corso del convegno "Strategie regionali per innovare e qualificare i sistemi di welfare", una nuova "Classificazione dei servizi e degli interventi sociali e sociosanitari": un glossario dei principali termini utilizzati per indicare gli interventi sociali e sociosanitari e, nel contempo, un metodo utilizzabile per classificare i servizi.

Il problema della classificazione dei servizi alle persone nell'ambito delle politiche sociali, infatti, è tuttora aperto, in Italia; non sono ancora state trovate risposte convincenti e condivise. Questo rende difficile il confronto tra i sistemi di welfare locali e regionali; ostacola il trasferimento delle competenze e dei modelli vincenti; impedisce un rapporto semplice e trasparente fra cittadini e offerta di servizi sociali e sociosanitari proprio in un momento in cui il federalismo rischia di accentuare le differenze.

La proposta di nuova "Classificazione dei servizi e degli interventi sociali e sociosanitari", presentata a Civitas, è frutto di un percorso di ricerca sviluppato con la Regione Toscana. «L'obiettivo del vademecum - ha detto Giovanna Faenzi, Dirigente della Regione Toscana, della Direzione generale Diritto alla salute e politiche di solidarietà - è di ottenere un sistema univoco di classificazione delle prestazioni e dei servizi che costituiscono, insieme ad altre istanze di diverso ambito, la rete toscana a garanzia della "salute", ovvero del "benessere" delle persone».

Lo stesso intervento sociale o sociosanitario, infatti, spesso è denominato in modo diverso nei diversi territori, con conseguenze nell'incerta classificazione delle prestazioni ma anche dei costi.
«Ad esempio - ha spiegato Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan - l'assistenza domiciliare assume diverse forme, ma esse vengono chiamate in modo diverso nelle regioni e a volte anche all'interno della stessa regione. Questo strumento che presentiamo si propone di dare un linguaggio comune utilizzabile dagli operatori, dai programmatori e dalle persone destinatarie dei servizi, che potranno meglio capire il senso delle risposte verificando se corrispondono ai loro bisogni e diritti. Potrà soprattutto facilitare l'identificazione e gestione dei livelli di assistenza sociale, qualificando in modo univoco i contenuti, le quantità , i costi, i requisiti di qualità ».

La nuova "Classificazione dei servizi e degli interventi sociali e sociosanitari", dunque, non vuole essere solo un repertorio di parole, ma anche un modo per condividere e dare significato ai contenuti, per creare un linguaggio comune nei servizi sociali. Un metodo di mappatura degli interventi e dei servizi sociali e sociosanitari che può essere attuato in tutte le regioni.

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